Poesie di Ossian, antico poeta celtico

1S4 COLAISTO (4)
Il rumor della cacci» entro il mio spirto
Svegliasi , e 1' asta col pensier sollevo,
]So, non m'inganno, odo una voce: o figlio
Della notte , (e) chi sei ? dorme la bassa
Stirpe mortai [d) nelle ; mie gale è 'I fischio
Di mezza notte : sarà forse questo
Lo scudo di Fingkl che ripercosso
Echeggia al vento ; nella sala ci pende
Dalle pareti , e di trattarlo gode
L" ombra del padre. Ah sì li sento , amico; [e)
Molto è che lunge dagli orecchi miei
Stette la voce tua : sopra il tuo nembo
Qual ragion ti conduce , o generoso
Figlio di Morni ? e dove son gli amici
De' tempi antichi ? e dove Oscarre , il figlio
Della mia fama ? ei solca starti appresso
Quando sorgea della battaglia il suono.
OMB]lA DI COIiANTO
Dorme di Gona la soave voce
[Nella sua sala romorosa? dorme
Ossian tranquillo , e stan gli amici intanto
Senza 1" onor dell'aspettata fama?
Volvesi il mar sopra l'oscura Itona , (/")
]Niè vede Io stranier le nostre tombe, (g)
E fino a quando dovrà star sepolta
E inonorala la memoria nostra ;
Caiitor di Selma ?
(e) Cioè , o iu che vai di notte. I[ poeta s' immr.jrina
«la prima che il suono v'iiga da una persona vivente : j,o-
scia pensando che a q.ieli' ora ciascun dormiva , lu crede il
iisthi'j del vcntrt.
{(l) L'originale : dormono i figli dei piccoli uomini. Ccis^Mta
I3 schiatta di Fingal , la razza iiiiina per Ossian s'itnp;t^.oli,
(e) Ossian io riconosce hnuliiieiite per Coiilatli.
(f) I-thonn , f iwla deli ondi , una delle '.ì'sabilatc jsg-
':*>. ocfidentali.
i^) Kfsendo yueir i;ola disabitata.
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