Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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(5i6) BERATO «57
Questa è la voce di Finghl , ma fievole ;
Gli orecchi miei gran tempo è che la bramano.
Vieni , Ossian, vieni alla cerul. a chiosiraj
Assai di fama al geniior donasti ;
Sian muti i campi della g oria nostra, (t/)
Pur fia che'l nome all'altre età sovrasti
j
Alle quattro mie pietre ognun si prostra ;
Sonò d' Ossian la voce , omcì ci basii :
\ ieni , figUo diletto, ah vieni a noi.
Già ti sicndon le braccia i padri tuoi.
E ben padri famosi ,
, a
Più qui non ho sostegno ,
voi ne vegno »
Presso è la mia partila ,
Manca d' Ossir.n la vita ;
Fioca è la voce ,
Ne trema il passo ,
Svaniscou 1' ornie ;
O Cona , o Selma , il buon cantor s^addorrQC.
Pian piano io m' addormento
Dietro quel sasso là
E per destarmi il vento
Indarno fischi era.
Gli occhi ho pesanti, e interminabil notte
Vien su quelli a posar :
Torna, o vento cortese, alle tue grotte^
Tu non mi puoi destar.
Or via , perchè sei mesto ,
O figlio di Fingàl, perchè s' inalza
Nuvola di tristezza , e '1 cor t' ingombra ?
Quanti passar coni' ombra
Dei duci aniichi e senza onor di fama ! (^)
(d) Non essendoci più chi combatta , essendo n ancata
la stirpe de' valoro.i.
{/•) Pria che sorgesse lo splendjr del rait»^ come si e»
prime Ossian in altro iijo|^a.