Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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Passando aneor , le vostre ali leggere
ISon abitale , che la mia diletta
Intendervi potrclibe , e fosra luce
Spandersi su quel cor: luijgo da lei
Jtcne o figlie deila notte ; e sieno
Placidi i sogni d' Evircoma ! o Sposa,
Tardo ancora è il mattino : dormi in pace,
Col figlio tuo fra le tue braccia dormi :
E dolci come dolce è il mormorio
Del limpido Slrumon sieno i tuoi sogni.
Che sieno , o cara , i sogni tuoi ridenti
!NelIa valle de' cervi , e non li turbi
pi Gaulo tuo la rimembranza : ei pena
Si, m\ do ce è il suo fato, allor che sono
Ridenti i sogni della sua diletta.
E pensi , o caro , che la tua diletta [g)
Riposi e dorma, se tu vegli e gemi?
E divisa da te , speri che lieti
Sogni aver possa mai? di selce in petto
Non chiudo il corine in riva a Ifrona io nacqui.
Ma come qui , sovra nemica terra
Soccorrerli, amor mio, come nudrirti ?
Senti; del padre dilettosa istoria
Rimembro ancor; ben giovinetta io era:
Ei mi tenea fra le sue braccia , e P ond&
Fendeansi di CrisoUa in compagnia , (à")
Vago raggio d' amor : sovra uno scoglio
Ci gettò ia tempesta : orrido è tutto
Intorno, e sol tre solitarie j)iante
Aì/.ano al veliti le sfrondate teste.
Poche tra '1 musco inaridite poma
(g) R- prende Evirooma , sopra n;p;i ungendo.
('0 Cr soHois , ia madre di Evncoma,