Poesie di Ossian, antico poeta celtico

84- i--^ guerra; (8i)
Della sua gioventù : che ben due volte
Egli si stette al paragon dell' asta
Coir eccelso Fingallo , innanzi agli occhi
D^ Aganadeca , e s' arretraro i duci
Minor , credendo di notturni spirti
Conflitto aspro mirar. Che fui! che sono!
Anniro incominciò ; misero, infermo ,
Carco d^ età : disutile il mio brando
Pende nella mia sala. O tu che sei [h)
Della stirpe di Selma , Anniro anch' egli
Si trovò Ira le lancio, ed ora ei langue
Arido e vizzo come quercia infetta
Colà sul Lano ; io non ho figlio alcuno.
Che sen corra giojoso ad incontrarti
E ti conduca alle paterne sale.
Pallido Argonte è nella tomba, e Ruro,
Huro mio non è più ;
1' ingrata figlia
Nella magion degli stranieri alberga,
E impaziente la paterna tomba
Di rimirar desia ; diecimila aste
Scote il suo sposo, e contro me s'avanza,
Come dal Lano suo nube di morte.
Pur vien , figlio di Selma , a parte vieni
Del convito d' Anniro. Andò mio figlio :
Stetter tre giorni a festeggiar , nel quarto
Chiaro sonar s' udì d' Oscarre il nome : (*)
(h) Aiuiiro favella ad Oscar, come se fosse presente,
bencir egli ancor non sia giunto.
(() L' originale semplicemente; nel quarto, Anniro udì il
nome di Oicar. Non è credibile che Oscar non palesasse il
suo nome che in capo a tre giorni. La spiegazione di queste
parole parmi che dehba prendersi dal verso seguente.
Nel quarto giorno essi andarono alla caccia , ed ivi Oscar
diede prove di valore , che lo fecero conoscere , ed aninii»
rare. Così nel terzo cauto del poema di Fingal , Starna
propone a Fingal d' andare a eaccia , acciocché il «o nome
poìsa giuiigTi ad A^^amidec»,.
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