Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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D'Ossian Pavidooreecliio? (6) ionon ascolto
Tintinnìo d' arpa e non garrir di rivo.
Cacci^itrice di Luta, (e) ah vienile 1' alma
Col suon leggiadro al buon cantore avviva, (d)
A te guardo , o Loclin , guardo al solcato
Golfo d' Utorno , ove Fintai discese
Dall' oceàn , mentre ruggìano i venti.
Pochi del duce nell' estrania terra (e)
Sono i seguaci. Il fero Starno invia ,
JJ abitator di Loda, (J) onde al convito
Fingalio inviti : ma i trascorsi fatti
L' eroe rimembra , e di giust' ira avvampa.
Non fia giammai che ne Gormal , nò Starno
Vegga Fingalio ; su queli' alma atroce
Errano tetre immagini di morie (g) ,
Come d' autunno nngoloni oscuri.
Poss' io scordarmi la vezzosa figlia
Di quel padre crudel ? [k) Cantor di Loda,
Va va : Fingalio il suo parlar non prezza
Più che fischio di nembo. (/) ODamaruno,(/fc)
{b) Ossian è sempre gh!Ot.t;> di suono. E* naturale che chi
9 privo d'un senso, brami tut:ura di risarcirsi col)' altro.
(c> Parla a Malvina.
(ci) il testo : rotola addietro la sua anima al bardo.
(fi) L' autore la chiama scontsciuta : ma tale non poteva
*ssere in rigor di termine , essendo questa vicina a Gormal,
sede di Starno, ove Fingal s'era già trovato più d' una volta.
(/") Uno scaldo, os^ia un bardo danese.
(g) L'originale: morti errano come O/ubre sopra la ferore
Sila anima.
(h) Aganadeca figlia di Starno, uccisa dal padre per aver
discoperta a Fingal la cospirazione contro la sua vita. F/ng. c.^.
(/) Segue nell' originale : rit^mbi «" ehc q"à là rotano il
cardo neUe ualli d'autunno. Questa particolarità si è omessa
come oziosa ed imbarazzante.
(/.) Dutli-niaruno è un nome assai famoso nella tradizione,
benché i poemi che descrivevano le sue impiese sieno perduti.
Et-ji, e tre altri suoi compagni sono mentovati, come sei^uàci
di Cornai padr« di Fingal aella sua ultima JjjiUasIia co»-