Poesie di Ossian, antico poeta celtico

$2 CA.LLODA; (28)
Per quel lucido spirto ivano errando.
Da cento poggi lor , da cento rivi (d)
Mossero un tempo a Colgacrona erboso (e)
Le morvenie tribù ; ciascuna avea
Alla testa il suo duce, e ciascun duce
D' esser pretende il condottier ; le spade
Snudano a mezzo , rotano gli sguardi
Rossi d' orgoglio ;
1' un dall' altro irati
Stanno in disparte , e dispettose voci
Van bisbigliando: io cederò? qual dritto?
Perchè? fur pari i nostri padri in guerra.
Tremmorre era co' suoi : sferzava il tergo
Giovenil crine , e maesiade ha in volto.
Vide i nemici avvicinarsi , e cruccio
L' alma gli strazia j le dannose gare
Cerca acchetar con provido consiglio:
Vuol che ciascun dei duci alternamente
Guidi le squadre: le guidar, fur vinti ;
Scese Tremmorre alfin , le schiere al campa
Guidò pur esso ;
gli stranier fuggirò.
S' atTollaro i guerrieri, e cerchio intorno
Fero al campione , e d' esultanza in alto
Picchiar gli scudi. AUor la prima volta
Dalla regal sala di Selma uscirò
Le voci del poter : (/") pure a vicenda
Negli scontri minor (^) solcano i duci
(d) Nel seguente episodio si contiene la relazione piti
probabile dell'origine della monarchia fra i Caledonj, Se
n' è già parlato nel ragionairiento preliminare. T. I.
('-ì Nella valle di Crona , verso il nord del vallo d' Af^ricola
: dal che può raccogliersi , che i nemici de' Cacdonj
fossero Romani, w Britanni della provincia. T. I.
(f) Cioè : allora per la prima volta il capo di Selma
acquistò uti' autorità regia sopra i Caledonj.
(g) Le parole negli iconiri minor si sono aggiunte dat
iradiittarc , perchè la sentonza non s«mbrs»« contradìttvria.