Poesie di Ossian, antico poeta celtico

54 ^ . t\ MORtE (844)
Ne resta in un moinento ,
Che quel vapor che se ne va col ventc«i
Ecco tra '1 musco e 1" erba
Quanto di te si serl)a,
Prinìo fr.t' prodi eroi l
Ma la nieiiioria amara
Volerà dolce e cara
Lieve su' vanni suoi :
INO sparirà Irgj^iera
Come la nube che sfavilla a sera.
Bardi inalzategli la tomba e il canto :
La sua diletta , sospir d' oi^n' anima ,
la sonno placido gli posi accanto.
Nel solitario terren muscoso
Sorga una pietra : e additi ai posteri
Il letto gelido del suo riposo.
j?erehè mcn fervido il Sol si renda ,
Giovin s' inalzi contro al nieriggic/
Quercia che ombrifera poi lo difenda.
,, Verdeggia ,, Paure a lei diranno,
E obbedienti i rami al lepido
Soffio dell' aure verdeggeranno.
Le fronde tremole e i fiori al cielo
Si schiuderanno , quando ancor vedovi
Siridcraii gli alberi sul nudo stelo.
Vedranno i crocei rami fioriti,
E la verdura , ond^ ella abbellasi ,
Gli augei che tornano dai caldi liti :
E salutandola in l*r lingu.oggio ,
Fermeran 1' ali , quivi po.sandosi
Dal malagevole lungo \iaggio.
Lor note armoniche a Ganlo andranno ;
Ed Evircoma le caste Vergini
SuU' arpe llebili celebreranno.