Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(665) CARRITURÀ. Sj
Che rispìendea sotto guerriero arnese.
Ella s«'girito in guerra
Avea r amalo giovineilo ; sciolta
Pendea la gialla chioma , in mano ha V arco;
Già r incocca ,
Già lo scocca
Per ferir Dargo ; hai ! ma la man sfallisce
£ fere il suo Conallo : (p) eì piouiha a hasso
Qual quercia in piaggia , o qual da rupe un
( masso.
Misera vergine ,
E che farà ?
Il sangue spiccia ;
Cenai sen va.
Stelle tutta la notte e tulio ìì giorno
Sempre gridando intorno ;
O Conailo , o mia vita , & amor mio ;
Trista angosciosa piangendo morìe.
Stretta e rinchiusa poca terra serba (q)
Coppia di cui più amahil hqìì s' è vista j
Cresce fra i sassi del sepolcro I' erba.;
Io siedo spesso alla nera ombra e trista.
Vi geme il vento ^ e la memoria acerba
Sorgemi dentro , e F anima m^ aitrisia.
Dormile in pace placidi e soletti ,
Dormite, o cari:, nella tomba stretti.
Sì, dolce amabilissimo riposo
Godete , o figli àeìV ondoso Loia j
(p) SI sa che Connal reslò ncciso in wiia battaglia contro
Dargo : ma ia traklaione non dtteimiua s* egli sia stat»
nctiso dal nt-iRÌco, oppar da Ciiiaara. J". /.
E* probabile che il poeta abbia volato rendev mirabile ia
niorte doll'eioe con qiitsia Go^iuue. Ma questa mìrabìlità è
aiijuanto strana. Ossiitn è assai più felice nel rappresentar
le snc storie cLe nel!' icventarlc.
(?) Questo è come r episaflio dsi due amanti.
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