Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(384) CABTONE a.%
Passi senili , (.r) e de' suoi tj'iovni sono
Amabili i^li av^inzi. Ali! forse questo
È I' aiiior di Moina , il padre mio :
Più volle udii eli' Ci^li abitar sol^a
Lungo ii Lora echcjij'uianie. Ei si parlava,
Quando a lui giunse Glcssamorre , ed allo
Sollevò la sua lancia ; il giovineilo
irà ricevè sopra lo scudo , e a lui
Vulse così paci delie parole.
Dinuni guerriero dall' antica chioma,
Mancan giovani forse alla tua terra
Clic impugnin TastaVo non hai figlio alcuno
Che in soccorso del padre alzi lo scudo,
E della giovcntude il braccio affronti?
Non è più forse del tuo amor la sposa?
O siede logrimosa in su la tomba
De' figli suoi ? Deh di' , sarcsiìi mai
Un dei re de' uìortali? (y) e se tu cadi
Qual fia la fama dei mio brando? Grande,
Figlio dell' aheveiiJi , a lui rispose
li' eccelso Clcssamòr , famoso e noto
In guerra io son , ma ad un nemico il nome
Non scopersi giauimai. (2) Figlio dell'onde,
Cedimi, allor saprai che in più d'un campo
Rimase impresso del mio braccio il segno.
Ch'io ceda, o r€ delPaste?a!lor soggiunse
Del giovinetto il generoso orgoglio.
Io non cessi giammai : spesso in battaglia
Ho pur io oombatiuto , e vidi 1' ombra
Di mia fama futura, {u) O de' moriaii
{x) L'erigluaJe -. maest'xi sono i suoi passi dell' età.
(y) tJiio dei capi di tribù , o uno dei più famosi gu;rrieri.
(z) Vedi ii rag preLm.
(«) Cioè, diedi tali saggi di valore che poaso lubiagarrai
d' una gloria aucora più grande.