Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(173) D'INISTONA 87
più lardar? si corra
che I di>ci miei :
A ([iiestc tenebrose acquo del Lano
Delia nube di morie esalalrici.
No, del misfatto siio Cormalio a lun^;o
No non s' allegrerà : spesso l;i moiie
De' nosiri brandi in su la punta siede.
Hallo n'andar cpiai tempestose nubi (5),
Trasportate dai venti , e gli orli estremi
D' orridi lampi incoronate e tinte:
Prevede il bosco il fatai nem])o , e trema.
Rintrona il corno della pugna , il covno
Della pugna d' Oscar : scossesi il Lano
Suir onde sue , del tenebroso lago
Strinsersi i figli di Cormallo intorno
Al risonante scudo. II figlio mio
Fu qual solea : (Z) cadde Cormallo oscuro
Sotto il suo brando ; dell' orrihil Lano
Fuggirò i duci , e s' appiattar tremanti
Nelle cupe lor valli. Oscar condusse
La bella d' Inisiona alle deserto
Sale d'Anniro: sfiivillò di gioja
Jja faccia dell' et ade (m) , e benedisse
II giovinetto eroe , sir delle spade.
Quando fu viva mai, quanto fu grande ,
Ossian , la gioja tua , quando da lungi
Vedesti a comparir la bianca vela
Del figlio tuo I nube di luce e!!' era
Che spuma in oriente , allor che a mezzo
Del suo viaggio , in regione ignota
Mira.^i il peregrin girar d'intorno
Con tutti i spettri suoi Y orrida notte.
(/.) Si mostrò gran capitano , coirm per i' innanzi Sf*lea
mostrarsi gran guerriero,
(nt) Lrv fac'-'ia del vecchio Anniro,