Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(1^9) CROMA. log
Con lui m' aftronii , eh' io già sento , o padre,
Ardermi il cor di bellicosa fiamma.
Sì , tu r affronterai , soggi misi , o figlio
Del dolente Croiàr : ma fa che innanzi
(g)
Ti precedan le schiere , acciò eh' io possa
Il grato calpestìo de' piedi tuoi ,
Quando torni , sentir ; poiché ra' è tolto
Gioir co-^li occhi dell'amata vista ,
Dolce E'agormo dalla beila chioma.
Ei va , pugna , soccombe. 11 fìcr nemico
Verso Croma s'avanza; e aa' suoi mille
Cinto , con la sanguigna orrida !ancia
Stammi già sopra i' ucci sor del figlio.
SusUjdiss'io Pasta impugnando, amici.
Non è tempo di conche. II popol mio
Ra>visò il foco de' mici sguardi , e sorse.
Noi tutta notte tacili movemmo
Lungo la piaggia. In oriente apparve
Il dubbio lume ; ai nostri sguardi s' offre
Col suo ceruleo rivo angusta valle.
Stan sulla sponda di liotman le schiere
Scintillanti d' aeciar : lungo la valle
Pugnammo ; esse fuggir : Rotman cadco
Sotto il mio brando. Ancora in occidente
Sceso non era il Sol quand' io , portai
Al buon Grotàr le sanguinose spoglie
Del feroce nemico. Il recchio Eroe
Gode trattarle , e rasserena il volto.
Corre alla reggia 1' ondeggiante popolo ,
S'odon Ye conche alto sonar: s'avanzano
Cinque cantori , e dieci arpe ricercano
{g) U senso più chiaramente par che sia questo •• iVbn
ti spinger primo tra i nemici , ondi tu p&fta tOrn^rUnt
ulvo al ^adrs*