Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(477") DI GAULO 25
Che del falco gli artigli ha sempi-e innante;
L' .lima così della doJonie sposa
Divisa sta, come vicino al lido
Diviso un flutto tra lo scaglio e'I vento . . .
Ma qua! ne viene sovra 1' aure < hete
Lamentosa una voce? - esce dal bosco ,
Chf queste rive solitarie adombra. (/)
Solingo, e tristo io qui mi lagno, e gemoj
Ahi ! che mi vai se nelle pugne un giorno
Prode fu il braccio mio? IVrohò Fingallo j
Ossian perchè non sa che qui disteso
Sovra una riva te-ncbrosa io moro?
Astri , che ad x>r ad or mi riguardale
3Se' vostri passi luminosi , v-oi
Dite in Selma il mio fato : allor che baldi
Sorgin gli Eroi dalla festosa mensa ,
E ìa vostra beltà mirin pel cielo ,
Co' vostri "segni russeggianti^ allora
Annunziatemi; e voi che su' notturni
Raggi pur vi movete ombre dilette,
Se nel vostro cammin Morven s'incontra-,
Chete all' orecchio di Fingal , passando ,
Scendete, e dite lui che qui mi muro;
Che fredda stanza è questa mia ; che il Sole
Tornò due volte , qui mi vide , e cibo
Ancor non venne a ristorarmi , e appena
Le labbra dissetai coli' onda amara.
Ma sulle rive di Strumon noi dite ,
Kol dite , ombre pietose ; il vostro aspett®
Non turbi i sogni della sposa mia.
Deli' aure il susurrar che vi precede
Spiri lontan dalle sue sale , e lunge
(/) parole Ji Gaulo,
,