Poesie di Ossian, antico poeta celtico

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P' Ossian
^^^-TO
U canto? dei trascorsi tempi
L' anima ho piena, e dentro il cor la gioja
Della mia gioventù rinascer sento.
Così si mostra in occidente il Sole ,
Poiché dietro ad un nembo ei volse i passi
Del suo splendor: lo rugiadose cime
Alzano i verdi colli , e via serpeggia
li ceruleo rusceì garrulo e vivo:
Ksce il vecchio guerrier sul baston chino ,
E splende al raggio la canuta chioma.
Diuuui , straniero , in i^uclla sala appeso
]No!i vedi tu uno scudo? esso è segnalo
Dai colpi della zuffa : è dell' acciaro
Jja lucidezza rugginosa e fosca.
Duntalmo, il sire dell'acquoso Teuta .
Quello scado portò ; Duntalmo in guerra
Già portarlo solea , pria che per Pasta
D'Ossian cadesse: o deJla rupe figlio,
De' passati anni miei la storia ascolta.
Reggca'l Cinta Ratmor:dei mesti e op{>rcsoi
Era la sua magion rifugio e porto.
Sempre le porte sue discJiiuse , e sempre
N'era in pronto la festa; a lui vcnieuo
Dello straniero i figli , e , bened-nto
Sia di Katmorre il generoso spirto ,
Giano esclamando; si scioglieano i canti.
Si toccavano l'arpe, onde agli aftii iti
iìaggio di gioji risplendea sul volto
Venne il truce Duntalmo , ed avventossi
Contro Ratmòr ; vinse il signor del Gluta,
punialmo ne freaiò; tornò di notte
Con le sue squadre ; il gran Ratmòr cadéo
In quelle sale istesse , ove ai stranieri
Sì spesso egli apprestò convili e feste.