Poesie di Ossian, antico poeta celtico

222 BERATO (107)
Piangi in tenebre avvolta
Vedova Luta ,
Cona dolente
,
Vecchio deserto , desolato figlio
Ove avrai più conforto , ove consiglio ?
Già vien di Cona il vcntolin sottile,
Che ti lambiva il crin r
Ei vien, ma tu sei lungi, ombra gentile;
Vattene , o ventolin.
Invano degli eroi Parme percoti ;
Gli eroi son morti,eiloro alberghi
Auretta , auretta tremola ,
Va di Malvina amabile
vuoti.
In suon pietoso e querulo
Sul sasso a mormorar.
Di Luta appresso il margine
Dietro la rupe inalzasi :
Partirono
Tu sola ,
le vergini , (p)
auretta querula.
Vi resti a sospirar.
Ma chi è quel che a noi lento avvicinasi?
Raccolte nubi i suoi passi sostengono :
L' azzurro corpo sopra 1' asta inchinasi ;
Al vento i crin di nebbia or vanno, or vengono:
Sul nubiloso viso
Par che spunti un sorriso :
Malvina, egli ètuo padre. Ah dunque, escalma,
Vaga stella di Luta
,
Dunque a splender fra noi giungi si presta?
Ma che ? romita e mesta
Eri , o fi;^Iia , laggiuso : i tuoi più cari
T' avean lasciata , e tu traevi in doglia
[p) Cioà le donzelle che cantarono l'elegia funebre saprà
Id tomba di Malvina. T.L
,