Poesie di Ossian, antico poeta celtico

(igi) OITONA. 2i3
Del sangue del stranieri. Oitona è un raggio,
E 'l sir dì Cuta lo si gode ascoso.
Yorresiù spaziar come una nube
Sopra l'amabilissima sua luce, (s)
Figlio della viltà? vieni a tua posta :
Venir tu puoi ; ma del tornar die ila? [t)
Rosso-crinito vantator di Cuta ,
Non mi conosci tu ? non mi conosci ?
Gaulo riprese allor : non fur sì forti (t^)
I detti tuoi , ma ben gagliardi i passi
Di Morven là nella selvosa terra ,
Nella pugna di Latmo , allor che il tergo
Rivolgesti dinnanzi alla mia spada, (jc)
Or che da' tuoi se' cinto , alto favelli ,
Guerrier villan : ma ti pavento io forse
Figlio della burbanza ? io di codardi
Non son progenie : or lo saprai per prova, (y)
Ei disse ;,
Tra la folla
e s' avventò ; colui s" ascose
de' suoi ; ma lo persegue
L' asta di Gaulo : il tenebroso Duce
Ei trapassò , poi gli recise il capo
Nella morte piegantesi e tremante.
{s) Non potevasi far sentile con jiià vivezw e decenza
la sozza idea che Dunroinath attribuisce a Gaulo , né
fargli inttMider meglio eh' e^ìi era indeixno d' Oitona. Que-
sta finezza si cercherebbe indarno nella traduzione del ìf.
Tourneiir.
(0 L' originale : t'i puoi venire , ma potrai tu ritornar/alle
sale de' tuoi padn ? Pare che il tratto ricercasse più
vibra tezza
(«/) Il testo ha solo: i tuoi passi furono veloci toprn la
piaS'^iu. Parve che la cosa istessa suggerisse questa j iccol?
antitesi.
yv) Pure nel poemetto precedente costui non è numinato.
S'intenderà forse d'un altro combattimento anteriore
accennato da Fingal. Lat. v. 45.
Questo breve tratto aggiunto dal traduttor? è il com.
(j;)
pimento naturale delle parole di Gaulo.
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