di Carlo Cassola

Dopo, rimasero senza parlare e senza nemmeno guar-
darsi. Anche lei era turbata, perché erano stati i suoi primi
veri baci. I loro sguardi s'incontrarono, ella fece per dir
qualcosa, ma si limito a scuotere il capo e abbasso gli
occhi.
a Che cosa ... ? r balbetto lui.
Ma lei non aveva la forza di parlare. Poso una mano
sulla sua: se la senti stringere. Poi si senti abbracciare. Al-
lora appoggio la testa sulla spalla di lui.
E cosi rimasero a lungo, ed erano tutt'e due turbati, tur-
bati e felici come si può essere una sola volta nella vita:
perché anche per lui era la prima volta. Ma questo Mara lo
aveva capito già da molto tempo ...
Li riscosse il passaggio di gente sulla strada. Erano tre
contadini vestiti con l'abito nero della festa; e subito dopo
fu la volta di due donne, che parlavano forte, tanto che si
sentivano distintamente le parole:
a ... ma cosa ci puoi fare contro il male? Quando il male
entra in una casa, povera famiglia.,
a È proprio cosi: C'S rimedio contro tutto, ma contro il
male non c'e rimedio. Ma si, dottori, medicine! tutti denari
buttati via ... B
a Bisogna andarsene, qui ci vedono dalla strada, disse
Bube. aOra quando sono passate quelle donne ce ne andiamo
lassu~ e indicò la striscia di bosco che orlava la
sommità del poggio di fronte.
Egli s'incammino lungo il filare; e lei dietro, sulla terra
zappata di fresco, dove i piedi affondavano piacevolmente.
Prima di attraversare la strada, Bube scruto a destra e a
sinistra. Le 'due donne erano ormai lontane, e dall'altro capo
della strada non era sbucato nessuno. In fretta salirono
per il viottolo, che finiva al capanno; sopra, dovettero andare
in mezzo al grano. Il terreno era tutto crepato; poi si
fece anche sassoso; ed ecco, si trovarono davanti al bosco.
Coi suoi tronchi sottili e fitti, si ergeva di fronte a loro co-