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di Carlo Cassola

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a Ma sbrigati; che cosa aspetti? n Vinicio bruciava dal-<br />

l'impazienza, vedendo gl'indugi della sorella. a10 te l'ho<br />

fatta I'ambasciatan esclamo alla fine; upeggio per te se<br />

non vieni. n E torno in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> corsa.<br />

Quando ebbe finito, Mara scese nel torrente a lavarsi i<br />

pie<strong>di</strong>. Se li asciugo al sole, poi si mise le scarpe. Erano il so-<br />

lo paio <strong>di</strong> scarpe leggere che avesse: la tela era macchiata e<br />

sdrucita, e le suole <strong>di</strong> gomma mandavano cattivo odore.<br />

Fece la salita senza affrettarsi, e una volta arrivata nel<br />

cortile si fermo. Bube stava fumando: butto via il mozzico-<br />

ne, e le andò incontro. Mara torse il viso, e ricevette il ba-<br />

cio sulla tempia.<br />

« Come stai? le domando Bube; e subito dopo aggiun-<br />

se: ((Scommetto che non mi aspettavi)).<br />

«Non ti aspettavo no. Credevo che fossi morto.<br />

((Perche non ho più scritto? Mara alzo le spalle. « Ho<br />

avuto un mucchio <strong>di</strong> lavoro)) si giustifico Bube. «Si an-<br />

dava fuori col camion anche la domenica. Eh, abbiamo la-<br />

vorato sodo ... Ma un po' <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> da parte ce l'abbiamo<br />

messi. Cercò qualche altra cosa da <strong>di</strong>re; ma non la trovo.<br />

Mara dal canto suo taceva <strong>di</strong> proposito.<br />

« An<strong>di</strong>amo in casa? <strong>di</strong>sse finalmente Bube.<br />

Entrarono in cucina, seguiti da Vinicio, che non levava<br />

gli occhi <strong>di</strong> dosso a Bube. Questi aveva il solito vestito blu,<br />

in con<strong>di</strong>zioni anche peggiori della prima volta: Mara ave-<br />

va subito notato una grossa macchia d'unto sulla giacca, e<br />

un'altra su un pantalone. Le risvolte dei calzoni erano sfi-<br />

lacciate, e dal <strong>di</strong>etro della giacca pendeva un pezzo <strong>di</strong> fode-<br />

ra lacerata. Alla fine non pote trattenersi dal <strong>di</strong>rgli:<br />

«Sei vestito che sembri un pezzente.))<br />

«Che? Bube si acciglio. ((Certo, il vestito è in cattivo<br />

stato ... Ma nella valigia ho due tagli <strong>di</strong> stoffa. Ora a Volter-<br />

ra me li faccio cucire. Ho messo da parte quasi ventimila li-<br />

re, cosa cre<strong>di</strong>.))<br />

((Allora potevi anche portarmi un regalo <strong>di</strong>sse pron-<br />

ta Mara.

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