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di Carlo Cassola

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awicino al letto: Bube dormiva supino, con un braccio ri-<br />

piegato, l'altro <strong>di</strong>steso. Era bello, con la massa oscura dei<br />

capelli, la fronte leggermente aggrottata, la bocca sernia-<br />

perta. Ebbe voglia <strong>di</strong> baciarlo, più ancora, <strong>di</strong> stendersi ac-<br />

canto a lui e abbracciarlo stretto. Si era così intenerita, che<br />

gli occhi le s'erano velati: ormai non lo vedeva più che at-<br />

traverso una nebbia ...<br />

Bube apri gli occhi. Rimase così per qualche secondo;<br />

bruscamente balzo a sedere: «Che c'è? » <strong>di</strong>sse. La guarda-<br />

va con gli occhi sbarrati; poi, riconoscendola e rendendosi<br />

conto dov'era, spianò la fronte e le sorrise.<br />

Per un po' rimasero a guardarsi, e Mara si aspettava<br />

che egli l'attirasse a sé e la baciasse. Ma la faccia <strong>di</strong> lui si ri-<br />

compose nell'espressione abituale: a Ho dormito molto?<br />

Dev'essere tar<strong>di</strong>» e si affretto a guardare l'orologio. a So-<br />

no le tre e mezzo; il mio amico avrebbe dovuto essere<br />

già qui. »<br />

Svelto scese dal letto, apri gli scuri; si mise le scarpe,<br />

tiro fuori un pettine e si <strong>di</strong>ede una ravviata davanti allo<br />

specchio. Sopra il cantonale c'era anche quella fotografia<br />

formato cartolina che Mara s'era fatta l'anno prima a Col-<br />

le: una delle poche spesucce che aveva potuto permettersi<br />

coi sol<strong>di</strong> guadagnati alla coglitura delle olive. Bube la pre-<br />

se in mano; senza <strong>di</strong>r niente la rimise a posto, infilo la giac-<br />

ca e usci dalla stanza. Mara, delusa, lo segui in cucina.<br />

a Doveva essere già quin ripeté Bube. a Non gli sarà mi-<br />

ca successo qualcosa?» Si affaccio sulla porta a guardare<br />

verso la strada: u Eppure gli ho spiegato bene dove doveva<br />

venirmi a riprendere» fece voltandosi un momento ver-<br />

so <strong>di</strong> lei a Non vorrei che avesse tirato <strong>di</strong> lungo » aggiunse<br />

<strong>di</strong> li a un po'.<br />

a10 non ho sentito passare nessuna moto» <strong>di</strong>sse Mara.<br />

Egli risali i gra<strong>di</strong>ni e sedette sulla panca. Accese una si-<br />

garetta. Via via che il tempo passava, si faceva sempre più<br />

nervoso; si alzava, si rimetteva seduto; e a Mara le prese<br />

una stizza tale che non vedeva l'ora che se ne andasse.

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