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di Carlo Cassola

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aOh, finalmente * <strong>di</strong>sse Bube balzando in pie<strong>di</strong>. Si era<br />

inteso il rumore <strong>di</strong> una motocicletta; sparì per un poco,<br />

quin<strong>di</strong> si risenti vicinissimo. Bube era corso alla finestra:<br />

a Vengo subito w gridò. a Allora ... arrivederci D fece rivol-<br />

to a Mara.<br />

Sulla porta, si voltò ancora in<strong>di</strong>etro:<br />

aMi saluti suo padre. Gli <strong>di</strong>ca che m'è <strong>di</strong>spiaciuto <strong>di</strong><br />

non averlo trovato. D<br />

Mara non rispose nulla. E fu soltanto la curiosità <strong>di</strong> ve-<br />

dere com'era l'amico <strong>di</strong> Bube che la fece andare alla he-<br />

stra a guardarli partire.<br />

Bube mantenne la promessa fatta alla madre. Pochi giorni<br />

dopo, infatti, si presentò Carlino col pacchetto del sale.<br />

Carlino era un sensale <strong>di</strong> Volterra, che capitava spesso a<br />

Montegui<strong>di</strong>. Era un bell'uomo, alto, robusto, coi capelli<br />

castani ondulati, i baffi arricciati, e gli occhi chiari. Estate<br />

e inverno, indossava un vestito <strong>di</strong> fustagno, e in testa por-<br />

tava un cappello verde peloso, con una piuma <strong>di</strong> fagiano<br />

infilata nel nastro.<br />

C'era la madre in casa, Carlino le consegnò il pacchet-<br />

to, bevve il bicchiere <strong>di</strong> vino che gli era stato offerto; e in<br />

un momento in cui la donna gli voltava le spalle, tirò fuori<br />

una lettera ripiegata in due e la porse a Mara.<br />

Mara scappò su nel granaio. Tremava per l'emozio-<br />

ne mentre apriva la busta; e, nello stesso tempo, le veni-<br />

va da ridere.<br />

Lo scritto riempiva mezza facciata: «Cara Mara, per il<br />

latore deila presente invio il sale a sua madre e a lei queste<br />

mie righe. Spero <strong>di</strong> avere occasione <strong>di</strong> tornare presto a ri-<br />

vedere lei e famiglia. Se non le porta incomodo, sarei con-<br />

tento <strong>di</strong> ricevere una sua foto. Saluti, Buben.<br />

Dopo averci riflettuto un po', Mara andò alla bottega a<br />

comprare un foglio e una busta. Prese la penna e il cala-<br />

maio nella credenza <strong>di</strong> cucina e scrisse la lettera sul can-<br />

tonale in camera sua: «Caro Bube, grazie del gentile pen-

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