di Carlo Cassola

aMa quanto tempo, dimmi? Un mese? O di più ancora?
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«Eh ... chi lo sa. I compagni, certo, cercheranno di met-
tere a posto la faccenda...))
«Ho capito)) fece Mara tristemente. «Tu non ci speri
più che la cosa si possa accomodare con facilità. Pazien-
za » disse con un sospiro. « Purchi vada a finir bene ... Oh,
Bubino, scusa se te lo dico: ma c'era proprio bisogno che ti
cacciassi in questo guaio? Che te ne importava di quel pre-
te e di quel maresciallo? Non potevi lasciarli perdere? 8 E-
gli non rispose nulla e lei continuo: « Ora ce ne potremmo
andare in giro tranquilli ... potremmo andarcene a spasso
insieme, o a ballare ... ».
« Be', vedrai che le cose si aggiustano» la rassicuro Bu-
be; ma il tono non era convinto. E come se volesse farsi
perdonare che per colpa sua erano costretti a star nasco-
sti: «Per quella borsetta che ho promesso di regalarti ...
vuol dire che ti darò i soldi e te la comprerai da ter.
« Oh, grazie, Bubino. » Gliel'aveva chiesta la mattina,
mentre stavano seduti sulla proda; gliel'aveva chiesta cosi,
perché c'era capitato il discorso; ma non che le importasse
molto. Ora poi, che le erano venuti i pensieri, non gliene
importava più affatto.
Bube aveva già messo mano al portafoglio:
((Quanto credi che ti ci vorrà? Duemila lire? Tremila? n
e faceva l'atto di darle tre biglietti azzurri.
"Mette mano al portafogli con la stessa facilita con cui
mette mano alla rivoltella", penso Mara sgomenta. «Ma ti
pare? » gli disse. ((Riponili nel portafoglio, ora non saprei
nemmeno dove metterli. Ma poi, se devi stare tanto tempo
lontano, ne avrai bisogno tu ... non te ne devi privare per
darli a me. Mi hai già comprato le scarpe, e anche troppo.
Sai che ti dico? i soldi li spendi con troppa facilità ... ti com-
porti proprio come un ragazzo. Ma se davvero hai in-
tenzione di prender moglie, bisogna che diventi una per-
sona seria. »