di Carlo Cassola

« Che patto? P
a Di dirci sempre tutto ... di non nasconderci mai nien-
te. »
« Ma si, facciamolo.
«E allora dimmi che hai in questo moment0.n
Bube la guardo:
«Sto in pensiero, ecco che ho. Mi domando che cosa è
successo a Lid0ri.n
« Credi proprio che gli sia successo qualcosa? 1)
« Per forza: senno era tornato. M
Per un po' rimasero in silenzio. Poi lei gli disse:
((Appoggia la testa qui sulla mia spalla. » Egli la guardo
sorpreso, ma fini con l'obbedire. a Ecco: cosi. » Gli bacio i
capelli. ((Stiamocene cosi, senza parlare. Non ci stai bene
cosi? » Gli accarezzava i capelli: « Io vorrei star sempre co-
si ... N. Egli cercava di abbracciarla: « No, stai fermo ». E-
gli si rimise quieto. ((Ecco, cosi; rimaniamo cosi. Non
parlare. M
E se lo tenne con la testa stretta contro la spalla, ac-
carezzandogli lievemente i capelli; e dentro si sentiva
struggere, e non sapeva nemmeno lei se era un piacere o
una pena.
I1 sole era calato dietro una grande nube oscura acquat-
tata di la dalle colline; e il paesaggio era improvvisamente
scolorito, e l'aria stessa sembrava divenuta smorta.
Mara si riscosse:
« Come passa presto il tempo » sospiro. « Ma che hai? ti
sei addormentato? » e le venne da ridere.
Egli si riscosse:
«Si, quasi quasi ... mi addormentavo. Ci stavo cosi be-
ne » aggiunse guardandola con tenerezza.
« Bube.
« Mara. ))
Erano tutt'e due commossi.
«Io ti amo, Mara. 1)
« Anch'io ti amo, Bube. 1)