di Carlo Cassola

a Devono piacere a te, non a me n rispose Bube serio.
a Ma anche un pochino a te, no? Non sei contento di ve-
dermi elegante? n
a A me piaci così come sei. n
a Con questi capelli? » civetto Mara. a Sembrano stec-
chi n e rise.
Bube le guardo i capelli e, quasi ci facesse caso per la
prima volta:
effettivamente li hai un po' ... come i miei. Su, entria-
mo n disse impaziente.
La commessa era bruna, con un grembiule nero lucido
e attillato e la bocca dipinta a cuore.
#Vorrei un paio di scarpe coi tacchi alti» disse Mara.
*Come le desidera? n
a Come quelle che sono fuori. »
aQuali? Ce ne sono tante in vetrina» rispose la com-
messa.
Uscirono, e Mara indicò la scarpa che le era piaciuta.
a Ah, quelle di pelle di serpente n disse la commessa. a Di
pelle di serpente? B fece Mara stupita. E fu li li per dirle che
ci rinunciava, ma la commessa era già entrata e aveva tira-
to giu una scatola.
Provando un po' di vergogna, Mara si levò le sue scar-
pacce sdrucite e puzzolenti, e si provò quelle belle scarpe
lucide, coi tacchi alti e sottili.
u Ci stai bene? n le domando Bube.
aCerto che ci sto bene.»
a Allora le prendo. Quanto costano? »
a Milleduecento n rispose la commessa. Bube pagò sen-
za batter ciglio. *Se le lascia in piedi? n domando la com-
messa.
aSi i, rispose Mara, e fece per uscire, ma quella la ri-
chiamo per consegnarle la scatola in cui aveva messo le
scarpe vecchie.
a Speriamo che non sia un serpente velenoso n disse Ma-