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di Carlo Cassola

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« Che camicetta? n<br />

aQuella che mi son fatta con la pezza che mi ha regalato.<br />

n E corse in camera. In un momento si levo il vestito,<br />

indosso la gonna e la camicetta, e si lego i capelli con un<br />

nastro celeste.<br />

Il giovane stava fumando. La guardo, ma non <strong>di</strong>sse<br />

nulla.<br />

«Come mi sta? n<br />

« Bene n rispose Bube, asciutto.<br />

Mara sedette su uno sgabello. Per l'appunto aveva anche<br />

fame, ma le seccava mangiare in presenza <strong>di</strong> lui.<br />

Cos'era venuto a fare, se se ne stava li senza <strong>di</strong>re una parola?<br />

Cercò <strong>di</strong> avviare lei la conversazione:<br />

«A casa... ha trovato tutti bene? n<br />

usi» rispose Bube. «Mia madre, magari, non tanto bene.<br />

È a causa <strong>di</strong> tutti gli spaventi che s'è presa. Quei vigliacchi<br />

l'hanno tenuta in carcere un mese, perche non<br />

voleva <strong>di</strong>re dov'ero io.<br />

«E ... la sua fidanzata? n azzardo Mara.<br />

r Io non ce l'ho mica la fidanzata» rispose serio il giovane.<br />

«Non sarà magari fidanzato in casa... una ragazza pero<br />

ce l'avrà anche lei. Tutti i giovanotti ce l'hanno. n<br />

«Io ... non ho avuto il tempo <strong>di</strong> pensare a certe cose n rispose<br />

Bube. «L'anno scorso <strong>di</strong> questi tempi ero già alla<br />

macchia.<br />

uMa ora e un bel po' che è tornato a casa-n<br />

((Si, ma cosa crede? Il giorno lavoro, e la sera vado<br />

in sezione. Non ho mai un momento libero, nemmeno la<br />

domenica. n<br />

((Oggi però se l'è presa una giornata <strong>di</strong> libertà. r<br />

u Be', oggi ... Era tanto che volevo venire a farle una visita<br />

» aggiunse improvvisamente. Si spavento delle proprie<br />

parole: ((Intendo <strong>di</strong>re che, trattandosi della sorella <strong>di</strong> Sante<br />

... Io non li <strong>di</strong>mentico, i compagni che sono morti n <strong>di</strong>sse

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