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Svegliandosi, Mara stentò a raccapezzarsi: forse perché a-<br />
veva sognato. Il fogliame alto dei pioppi era percorso da<br />
un fremito continuo; e quel fruscio avrebbe potuto anche<br />
farle credere <strong>di</strong> essere nella sua chiusa, vicino al torrente.<br />
Bube, che aveva dormito con la testa appoggiata al suo<br />
grembo, era scomparso.<br />
Si sollevò a sedere: Memmo era anche lui seduto e la<br />
stava guardando. "Mi guarda le gambe", pensò Mara, e si<br />
affretto a tirar giù la gonnella. Non fu il pudore e spingerla<br />
a coprirsi, ma il gusto <strong>di</strong> fargli <strong>di</strong>spetto.<br />
Poi, sempre attenta a non mostrare le gambe, si alzò;<br />
si scosse la gonnella, si levò un filo d'erba rimasto appic-<br />
cicato.<br />
«Ha dormito? » le domandò Memmo.<br />
a Perché, lei no?<br />
a Mi davano noia le formiche. n Rise sforzatamente:<br />
aMi salivano su per una gamba...)).<br />
Bube era spuntato dal folto degli alberelli. aSon passate<br />
macchine? n domandò a Memmo.<br />
a Ma sì. Non e passato un cane. Vedrai che fino alle set-<br />
te si resta qui.<br />
an<strong>di</strong>amocene sul fiume, allora. Almeno si prende un<br />
po' <strong>di</strong> sole. »<br />
Nascosero la roba nel folto, e passando per un viottolo<br />
fangoso attraversarono I'albereta.<br />
I1 greto era largo, ma quasi asciutto.