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di Carlo Cassola

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tempo; e all'uscita le <strong>di</strong>sse: a Senti, a una pellicola cosi non<br />

ci vengo più. Quanto ci sono stata male ... ma poi ormai po-<br />

teva far finta <strong>di</strong> nulla, che ne sapeva lui del suo passato? 1).<br />

Si mise a ridere: «Che stupida sono a prendermela tanto ...<br />

non è mica un fatto vero»<br />

Canticchiando il motivo del film, Mara sali le quattro<br />

rampe <strong>di</strong> scale e andò a cambiarsi. Ancora sotto l'impres-<br />

sione della tragica vicenda a cui aveva assistito, si sentiva<br />

più estranea che mai a quella famiglia rumorosa e grosso-<br />

lana. Rigovernò in fretta, spazzo la cucina e il tinello, spen-<br />

se le luci e sali nella sua camera.<br />

La prima occhiata, come ogni sera, la <strong>di</strong>ede alla sago-<br />

ma nera della fabbrica, con la luce che fiottava dalle vetra-<br />

te. Nemmeno la domenica smettevano <strong>di</strong> lavorare. E con<br />

quell'immagine abbagliante negli occhi, e la dolce melo<strong>di</strong>a<br />

del film dentro <strong>di</strong> sé, scivolo nel sonno.<br />

Quel motivo <strong>di</strong>vento subito <strong>di</strong> moda: si sentiva fischiet-<br />

tare in continuazione. Mara imparò anche le parole in un<br />

foglio rosa comprato da Ines. Cosi, mentre faceva le fac-<br />

cende sola in quella grande casa, poteva sfogarsi a can-<br />

tare:<br />

Domani tu mi lascerai e piu non tornerai;<br />

domani tutti i sogni miei li porterai con te.. .<br />

Quelle parole, le rivolgeva mentalmente a Bube: esprime-<br />

vano ciò che lei aveva provato la notte in cui si erano ama-<br />

ti, sapendo già che lui doveva partire ...<br />

Era contenta <strong>di</strong> non essere più al suo paese. Anche Pog-<br />

gibonsi era un paese, ma grande, in pianura, e la notte si a-<br />

nimava misteriosamente. Mara usciva solo quando era<br />

buio. Dopo aver comprato il latte, girellava per la strada<br />

principale e nella piazza, tra le luci dei negozi e dei caffè, i<br />

clackson delle automobili e delle corriete che percorreva-<br />

no il viale alberato <strong>di</strong> la dalla ferrovia, il passaggio <strong>di</strong> un<br />

treno o <strong>di</strong> una locomotiva in manovra. Si specchiava nelle<br />

vetrine: ma non più per la vanità <strong>di</strong> constatare che aveva

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