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di Carlo Cassola

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fatto meglio a metterti con uno <strong>di</strong> qui? Almeno, la sera, ti<br />

ci potresti strusciare un po'n.<br />

a Mi fai il favore <strong>di</strong> smetterla? Anzi, mi fai il favore <strong>di</strong><br />

andartene via, e subito? n<br />

((Proprio non mi puoi più vedere, alloran si lamento lui.<br />

a Non ti posso più vedere, no.»<br />

a Ma perché? Cosa ti ho fatto? n<br />

aNiente, mi hai fatto. Ma mi fai rabbia, sempre a <strong>di</strong>re<br />

porcherie; proprio non hai altro per la testa che le cose su-<br />

<strong>di</strong>ce. Brutto sporcaccione che non sei altro.» Era in<strong>di</strong>gna-<br />

ta. *Ti vuoi levare <strong>di</strong> torno, si o no? n<br />

Vinicio, a pochi passi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, si godeva la scena.<br />

Lui naturalmente era per Mauro. Mara lo vide, notò I'e-<br />

spressione ottusa e maliziosa a un tempo; gli piombo ad-<br />

dosso: aE tu, cosa stai ad ascoltare i <strong>di</strong>scorsi dei gran<strong>di</strong>.<br />

Fila via! Scemo)).<br />

Vinicio per tutta risposta le sputò addosso, e allora lei<br />

gli <strong>di</strong>ede un ceffone. Il fratello comincio a piangere a <strong>di</strong>rot-<br />

to. A un tratto smise, raccattò una pietra e la scaglio con-<br />

tro la sorella, prendendola nella schiena. a Accidenti a te»<br />

gridava. Poi si precipito sul paniere dei pomodori, lo rove-<br />

scio e comincio a calpestarli infuriato. Mara gli <strong>di</strong>ede una<br />

spinta mandandolo lungo <strong>di</strong>steso. *Io ti ammazzo» gri-<br />

dava china su <strong>di</strong> lui. «Hai capito? Com'e vero Dio ti<br />

ammazzo. E lasciami in pace anche tu» fece a Mauro che<br />

s'era interposto prendendola per un braccio.<br />

Si svincolo e corse via. Prese l'annaffiatoio e scese nel<br />

torrente a riempirlo. Ma quando l'ebbe riempito, non tor-<br />

no <strong>di</strong> sopra ...<br />

aTi ha fatto male con quella sassata?)) Era Mauro,<br />

le era arrivato alle spalle senza farsi sentire. «E allora<br />

cos'hai? Perché piangi? 1)<br />

«Io, piango? Non se n'era nemmeno accorta che stava<br />

piangendo.<br />

*Tuo fratello e scappato a casa. Ora chissà cosa le rac-<br />

conta a tua madre. Ma semmai ti <strong>di</strong>fendo io: glielo <strong>di</strong>co

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