di Carlo Cassola

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Filippetti, A., Carlo Cassola e il seme della ginestra, in ~Letteratu- ra», XXXII, 1968. Fortini, F., in «Avanti!», 7 luglio 1960. Gallo, N., in «Società», giugno 1954. Giannitrapani, A., Cassola ieri e oggi, in «Tempo di letteratura», 3-4,1961. Grillandi, M., in AA. VV., Letteratura italiana, I Contemporanei, vol. 111, Milano 1967. Guglielmi, A., in Avanguardia e sperimentalismo, Milano 1964. -, in Vent'anni di impazienza, Milano 1965. Iermano, T., in Storia della letteratura italiana, vol. IX, Il Novecen- to, Roma 2005. Macchioni Jodi, C., Cassola, Firenze 1967. Madrignani, C. A., in «Belfagor», XLIV, 1989. -, in Letteratura e pacifismo, Roma 1991. Manacorda, G., Invito alla lettura di Carlo Cassola, Milano 1991. Marabini, G., in Gli anni Sessanta. Narrativa e storia, Milano 1969. Montale, E., in «Corriere della Sera», 2 novembre 1956. Piccioni, L., in Maestri e amici, Milano 1969. Poiana, I!, Cassola racconta, Marmirolo (Reggio Emilia) 1981. Pullini, in Il romanzo italiano del dopoguerra, Milano 1961. Salinari, C., in Preludio e fine del realismo in Italia, Napoli 1967. Sechi, G., Carlo Cassola, in «Nuova Corrente», 9-10,1958. Soldateschi, J., Cassola e l'ossessione della fedeltà, in «L'albero», 60,1978. Spinazzola, V., Il realismo esistenziale di Carlo Cassola, Modena 1993. Volpini, V., Carlo Cassola, in Dizionario critico della letteratura italiana, vol. 1,Torino 1986.
LA RAGAZZA DI BUBE A Beppina
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Page 27 and 28: mente il giovane. Mara si scosto da
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Page 37 and 38: « Che camicetta? n aQuella che mi
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Page 47 and 48: in fretta, e corse al forno. Ma non
Page 49 and 50: e, che scaccio la sua immagine e no
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Page 53 and 54: co, certo, non potrebbe acchiappare
Page 55 and 56: do era proprio notte, sentiva l'imp
Page 57 and 58: danno a bere quelli che hanno le ma
Page 59 and 60: ne a Bube. "Se non mi vuole riaccom
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Page 63 and 64: Bube aveva la solita espressione se
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a, e rise. a Ma tu, dovevi lasciarm
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che una pasta, ma Bube disse che in
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a Ah ... piacere, signorina. s Mara
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aveva più tanto da fare, e dopo ch
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a Magro per la verità è sempre st
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«Perché non ti sei messe le altre
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aSenti, Memmo ... a Volterra, c'è
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a Andiamo sulla strada ». Prima, p
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grassa e scarmigliata, con le guanc
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grosso torso piegato in avanti, per
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fa fresco, la sera.» Quindi la sal
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Era infatti lui, ma pallido, trafel
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da n aveva borbottato Bube; e s'era
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E non c'è dubbio, erano proprio gr
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a E successo che i carabinieri lo s
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a Domani è domenica, la corriera n
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a Non sarebbe stato bene* rispose B
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«Che va a finire nell'Era. Oh, ma
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Dopo, rimasero senza parlare e senz
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S'erano seduti sulla proda. Ai loro
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A un tratto lei si volto e scoppiò
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aPeccato che non ci si possa andare
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Bube stette zitto. Ma era diventato
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Una volta sulla strada, Mara si mis
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a E chi lo sa? n a Possibile che va
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Lo senti che si sdraiava accanto a
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La calotta boscosa che copriva la s
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quel fatto a San Donato, la colpa
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«Oh, Bu bino, non voglio che tu di
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a Oh, Bubino, ma perché diventi ro
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cenavano, la madre le domandò se i
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a Sicuramente lo mandano in Russia
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Sola me ne vo per la città; passo
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trasmettevano le canzonette: e cosi
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a Come, dove l'ho visto? A Montegui
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va di aver avuto la meglio; poteva
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ne: forse perché quei discorsi li
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a Si, lo acchiappano davvero! r ris
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to ... Si, anche tu gli volevi bene
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a E allora perché non mi hai volut
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aÈ gente senza coscienza: dopo tut
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fatto meglio a metterti con uno di
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va il fattore: col fucile in spalla
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un corpo ben fatto e un viso grazio
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«L'amnistia? Ah, sì, un'amnistia
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