di Carlo Cassola

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venne a prendere le ordinazioni. *Lei signore per secondo che cosa le faccio preparare? n a Una cotoletta » rispose il giovane. «C'S la carta? n domando Bube. *Ma chissà dov'è andata a finire» disse il cameriere dando un'occhiata intorno. *Tanto glielo dico io: le ta- gliatelle sono terminate; ci sono rimasti spaghetti, o pasti- na in brodo ... n a Tu che prendi? B *Io, spaghetti» rispose Mara. *Ne voglio una scodel- la così. » a Due spaghetti. n r Vino? n domandò il cameriere. r Vino, rosso. Aspetta: avete acqua minerale? Com- pletata l'ordinazione, si rivolse all'amico: *E allora, Memmo, cosa mi dici? Che c'è di nuovo a Volterra? n a Le solite cose » rispose Memmo. *Segretario della sezione è sempre Baba? E Lidori che fa? E Bomboniera? B Mara cominciò a ridere. N Perché ri- di? n fece Bube brusco. a Che cognomi buffi ci avete a Volterra. B a Non sono mica cognomi. Sono soprannomi» rispose Bube serio. a E ora... torni a Volterra definitivamente? » gli chiese dopo un po' Memmo. a Be' ... dipende. Non lo so ancora. a A San Donato non ci torni di certo n interloqui Mara. a E perché? n a Perché ti metterebbero in gattabuia» e si mise a ridere. Bube ebbe un gesto noncurante: «Ne ho passate ben altre, al tempo dei nazifascisti ... Tu non far caso a quello che dice lei, aggiunse rivolto a Memmo. Mara aveva in animo di punzecchiarlo ancora, ma ar- rivarono gli spaghetti, e la cotoletta. 11 cameriere ora non
aveva più tanto da fare, e dopo che ebbe portato la for- maggera si trattenne al loro tavolo. Si rivolgeva però più che altro a Memmo, come se lo considerasse un cliente di maggior riguardo : a Non c'è sugo nemmeno per noi, quando è mercato: quello ti chiama di qua, quell'altro ti chiama di là ... n « Già, mi ricordo anche l'altro sabato ... n a Ah, ecco n esclamò il cameriere. a Mi sembrava, infatti, che non fosse una faccia nuova... Anche lei l'ho già visto, o mi sbaglio? )) a Io c'ero ieri n rispose Bube. a Difatti mi sembrava. n Tornò a rivolgersi a Memmo: uI1 signore è per caso un viaggiatore di commercio? n. a No 1) rispose Memmo. usa, le avevo visto la borsa)) spiego il cameriere. E aggiunse: ((Prima questo locale era molto frequentato dai viaggiatori di commercio. Ora, invece, bisogna contentar- si dei clienti che capitano. Contadini per la maggior parte)) disse chinandosi verso Memmo, come se gli facesse una gran confidenza. «Ora son loro ad avere il maneggio di questi)) e fece l'atto di spicciolare il denaro. Si raddrizzò: «Per dopo, che cosa gli faccio preparare? 1) chiese a Bube. Bube inghiotti in fretta: «Che cosa c'è? Ma roba pronta, perché ho poco tempo. n « Una cotoletta come al signore? 1) «Ti va la cotoletta? 1) le domandò Bube. «Due coto- lette. 1) « Si può sapere che fretta hai? 1) gli disse Mara dopo che il cameriere se ne fu andato. ((Tanto, fino a stasera, la corriera non ce l'abbiamo.)) «Non mi va di aspettare tutto questo tempo dichiarò Bube. ((Adesso ce ne andiamo sulla strada di Volterra a vedere se si trova un imbarco. 1) «E io invece voglio rimanere a Colle. Bube si alterò:
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INTRODUZIONE Nell'estate del 1960,
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stata un errore; le speranze popola
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per ricostituire e riconsacrare un
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cuno che certo non la vale, perché
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suo passato più fastidio che rimor
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1942 Partecipa a un concorso per la
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alla primitiva poetica. Abbandona l
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BIBLIOGRAFIA Le opere di Carlo Cass
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LA RAGAZZA DI BUBE A Beppina
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piazzale. I calzoni gli scivolavano
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cenavano, la madre le domandò se i
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Sola me ne vo per la città; passo
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trasmettevano le canzonette: e cosi
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a Come, dove l'ho visto? A Montegui
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va di aver avuto la meglio; poteva
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ne: forse perché quei discorsi li
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a E allora perché non mi hai volut
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fatto meglio a metterti con uno di
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un corpo ben fatto e un viso grazio
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«L'amnistia? Ah, sì, un'amnistia
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