Petronii Cena Trimalchionis, con studii illustrativi e note di Paolo ...
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non può essere casuale , ma deve corrispondere a un<br />
piano prestabilito dall'autore. A questo carattere dell'ambiente<br />
corrispondono i nomi dei personaggi : son<br />
greci 0 grecanici quelli dei personaggi principali e <strong>di</strong><br />
quasi tutti gli altri ; Encolpio, Ascilto, Gitone, Eumolpo,<br />
Agamennone, Liga, Trifena, Circe, Filomela, Trimalchione,<br />
ecc. ecc. Inoltre nelle <strong>con</strong>siderazioni che<br />
fanno Agamennone ed Encolpio sulla decadenza della<br />
arte oratoria, tra i nomi dei poeti ed oratori greci<br />
menzionati, non ve n'é uno solo romano, eccetto Cicerone<br />
; il che <strong>di</strong>mostra nei due una coscienza letteraria<br />
sostanzialmente greca. Notevolissimo è poi ciò che <strong>di</strong>ce<br />
il copertalo Echione dell'istruzione del sno marmocchio<br />
(e. A6): graeculis calcem impingit et latinas coepit<br />
non male appetere. « Già tira un calcio (se ne infischia<br />
•perchè n'é padrone) al greco, e si è messo <strong>di</strong> buzzo buono<br />
a stu<strong>di</strong>are il latino ». Dunque in quel paese si stu<strong>di</strong>ava<br />
a scuola prima il greco come lingua patria e poi il<br />
latino, come necessario alla vita. La lingua letteraria<br />
del paese, perciò, era duplice. Trimalcione poi, i<br />
suoi commensali e i suoi schiavi e liberti usano la lingua<br />
volgare del paese, la quale è riprodotta nella sua<br />
genuinità da Pretonio. Ebbene è evidentissima l'origine<br />
greca <strong>di</strong> essa. Il Cocchia rileva le tracce cospicue <strong>di</strong><br />
voci greche, alcune delle quali hanno ancora l'impronta<br />
dorica, le forme <strong>di</strong> tipo greco-latino e le voci latine<br />
<strong>con</strong> desinenze greche, e la grande quantità <strong>di</strong> costrutti<br />
e mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re greci. Quel volgare è adunque un greco<br />
ancor male latinizzato ; gli stessi errori <strong>di</strong> lingua <strong>di</strong>mostrano,<br />
<strong>di</strong>ce il Cocchia, « l'imparaticcio... e uno stu<strong>di</strong>o<br />
fallace <strong>di</strong> sistemazione, <strong>di</strong>stintivo caratteristico <strong>di</strong><br />
chi si sforza <strong>di</strong> parlar lingua non ancor bene appresa<br />
». Ora tutto ciò <strong>di</strong>mostra che l'epiteto <strong>di</strong> urbs graeca<br />
non è né fantastico, né <strong>di</strong> natura sarcastica, come altri<br />
presume, ma « corrisponde ad un fatto reale, e non