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Petronii Cena Trimalchionis, con studii illustrativi e note di Paolo ...

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emendarlo, lo alterò capricciosamente, e pretendendo<br />

<strong>di</strong> supplire/qua e là le lacune, inserì arbitrariamente<br />

in vari puiti del testo i frammenti riportati nell'appen<strong>di</strong>ce<br />

della Patissoniana; ed il Consales, che deturpò<br />

il testo <strong>con</strong> interpolazioni ricavate spesso da fonti<br />

ig<strong>note</strong>.<br />

Si può <strong>di</strong>re che questa tendenza a manipolare arbitrariamente<br />

il testo sia caratteristica nelle e<strong>di</strong>zioni petroniane<br />

del secolo XVII, ed abbia avuta la sua più<br />

clamorosa manifestazione nella mistificazione del Nodot,<br />

<strong>di</strong> cui appresso.<br />

Intorno al 1650, a Tran, in Dalmazia, Pietro Petit,<br />

noto col nome <strong>di</strong> Marino Statilio, trovò nella Biblioteca<br />

del suo <strong>con</strong>citta<strong>di</strong>no ed amico Niccolò Cippico il<br />

co<strong>di</strong>ce A, che <strong>con</strong>tiene, unico tra i noti, la cena <strong>di</strong><br />

Trimalcione (1), della quale fece una copia e la portò a<br />

Eoma. Essa fu pubblicata per la prima volta a Padova<br />

coi tipi del Frambotti, nel 1664, e la se<strong>con</strong>da volta,<br />

alla fine dello stesso anno, a Parigi, dal Tilebolemo<br />

(pseudonimo <strong>di</strong> Gian Giacomo Mentel), <strong>con</strong> emenda-zioni<br />

e <strong>con</strong>getture <strong>di</strong> dubbia autenticità. La <strong>Cena</strong>, quando<br />

fu <strong>di</strong>vulgata suscitò gran<strong>di</strong> e generali <strong>di</strong>scussioni:<br />

i dotti si <strong>di</strong>visero in due campi, dei sostenitori e degli<br />

oppugnatori della sua autenticità. La lite fu utile perchè<br />

si stu<strong>di</strong>ò il celebre frammento <strong>con</strong> maggior cura e<br />

profon<strong>di</strong>tà; e specialmente furono importanti gli stu<strong>di</strong><br />

dello Scheffer nell'e<strong>di</strong>zione fatta ad Upsala nel 1665,<br />

e quelli <strong>di</strong> Nicola Heins, che morì prima <strong>di</strong> pubblicarli;<br />

ma vennero a luce poi nell' e<strong>di</strong>zione del Burmann,<br />

<strong>di</strong> cui appresso. La quistione ebbe termine quando<br />

prima a Venezia un (<strong>con</strong>gresso <strong>di</strong> dotti (1668), poi a<br />

(1) Non 80 se sia stato avvertito da altri che un brano <strong>di</strong>.<br />

essa -è anche nell'eijiz. del Puteolano.

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