Introduzione - Fondazione Salvatore Maugeri
Introduzione - Fondazione Salvatore Maugeri
Introduzione - Fondazione Salvatore Maugeri
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INTRODUZIONE<br />
presenti altre figure a contratto (1 amministrativo), consulenti<br />
esterni e monitors dislocati in diversi paesi Europei sostenuti<br />
anche da finanziamenti extra <strong>Fondazione</strong>. si occupano dell’attività<br />
sperimentale.<br />
Ricerca di Base e Ricerca Clinica<br />
L’attività di ricerca si è rivolta alla comprensione dei meccanismi<br />
che sottostanno al rimodellamento ventricolare sinistro<br />
e ne regolano la progressione verso lo scompenso cardiaco<br />
nell’animale da esperimento infartuato. In particolare è<br />
stata testata la potenziale efficacia di una molecola bradicardizzante<br />
– quale l’ivabradina – nel ridurre lo sviluppo del rimodellamento<br />
post-infartuale da un punto di vista morfologico,<br />
molecolare ed elettrofisiologico.<br />
In questo contesto è stato concluso il progetto dal titolo “Effetti<br />
del trattamento cronico con ivabradina sulla progressione dello<br />
scompenso cardiaco in ratti sottoposti a legatura coronaria” (in<br />
allegato) che ha visti impegnati 2 tecnici ed 1 laureato.<br />
L’area di ricerca pre-clinica del Laboratorio di Fisiopatologia<br />
Cardiovascolare nell’ambito dello scompenso è finalizzata<br />
alla determinazione plasmatica e/o tessutale dei principali<br />
fattori neurormonali ed infiammatori in pazienti con patologie<br />
cardiovascolari diverse. Quest’area di ricerca supporta:<br />
a) gli studi epidemiologico-clinici, b) le collaborazioni con altri<br />
centri della <strong>Fondazione</strong> Stessa o con l’Università, e c) le richieste<br />
di servizi da parte delle Ditte Farmaceutiche.<br />
L’attività principale in questo ambito è quella di organizzare,<br />
gestire e coordinare il Sottostudio BEAUTIFUL, Echo-NTproBNP:<br />
attività attualmente condivisa da 4 tecnici strutturati<br />
e 1 tecnico borsista. Sino alla prima settimana di novembre il<br />
Sottostudio ha reclutato 590 pazienti ed effettuato 1450 letture<br />
su esami ecocardiografici (da parte del Centro Trials Clinici<br />
con sede a Ferrara) e 1294 valutazioni di BNP (svolte presso il<br />
Centro di Gussago). Nei centri sperimentali coinvolti è in corso<br />
la terza ed ultima visita sui pazienti (la seconda di follow-up).<br />
Su tali visite residue rimangono ancora da effettuarsi le valutazioni<br />
analitiche (BNP) e le letture ecocardiografiche, quindi<br />
da ultimo, ad attività concluse, la spedizione di referti e reperti<br />
ai centri coinvolti nonché la stesura del Report finale. Si ritiene<br />
il progetto possa verosimilmente concludersi non prima del<br />
prossimo giugno 2008.<br />
Progetto (2006)<br />
EFFETTI DEL TRATTAMENTO CRONICO CON IVABRADINA<br />
SULLA PROGRESSIONE DELLO SCOMPENSO CARDIACO IN<br />
RATTI SOTTOPOSTI A LEGATURA CORONARICA<br />
Responsabili: Ferrari R, Agnoletti L., Cargnoni A., Comini L.<br />
Periodo di svolgimento: 2006-2007<br />
Tipo di ricerca: Corrente<br />
Parole chiave: Cardiomiopatia ischemica, ivabradina<br />
Collaborazioni: Di Marcello M. (Clinica Veterinaria, Cellatica, BS);<br />
Ceconi C., Cattedra di Cardiologia, Ferrara; Mugelli A, Centro<br />
di Medicina Molecolare, Università di Firenze<br />
Stato: Concluso<br />
Risultati ottenuti: Il rimodellamento ventricolare conseguente<br />
ad infarto del miocardio è un fenomeno cruciale di adattamento/maladattamento<br />
che produce cambiamenti nella<br />
morfologia, ultrastruttura ed elettrofisiologia del muscolo cardiaco.<br />
Con questo studio abbiamo voluto valutare se un far-<br />
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maco antiaritmico e non inotropo quale l’ivabradina potesse<br />
essere in grado di modulare – attraverso la riduzione della frequenza<br />
cardiaca – i processi di rimodellamento ultrastrutturali<br />
ed elettrofisiologici.<br />
I risultati sono i seguenti: a tre mesi dal trattamento con ivabradina<br />
gli animali mostravano una frequenza cardiaca significativamente<br />
ridotta rispetto agli animali infartuati non trattati. I volumi<br />
tele-sistolico (LV ESV) e tele-diastolico (LV EDV) aumentavano<br />
significativamente dopo infarto e conseguentemente la<br />
frazione di eiezione (EF) si riduceva. Il trattamento con ivabradina<br />
migliorava significativamente LV EDV ed EF (+15%) rispetto<br />
al gruppo di animali non trattati, così come i livelli plasmatici<br />
di ANP (-37%, vs. infarto non trattato) ed i contenuti tissutali<br />
(ventricolo sinistro) di idrossiprolina (-39%, vs. infarto non<br />
trattato). Si osservava inoltre una influenza positiva del trattamento<br />
sul metabolismo energetico del ventricolo sinistro volta<br />
al mantenimento dei contenuti di fosfati altamente energetici<br />
[creatin-fostato (CP)]. Esperimenti di patch clamp sul miocita<br />
isolato da cuori appartenenti ad animali infartuati in trattamento<br />
con ivabradina mostravano una riduzione della durata del potenziale<br />
d’azione ed un incremento nella densità dei transienti<br />
della corrente del potassio, I to un marcatore elettrofisiologico di<br />
rimodellamento, se comparati a miociti isolati dal gruppo di animali<br />
infartuati. L’analisi del genoma attraverso la tecnica del microarrays<br />
non evidenziava sostanziali differenze nella modulazione<br />
genica in seguito al trattamento con ivabradina.<br />
Lo studio consente di trarre le seguenti conclusioni: l’ivabradina<br />
– farmaco in grado di inibire selettivamente e specificamente<br />
la corrente If – induce un adattamento positivo nel fenotipo<br />
del ventricolo sinistro non influenzando la trascrizione<br />
genica ma migliorando il bilancio energetico,<br />
il rimodellamento elettrofisiologico e strutturale. Questi risultati<br />
rinforzano il potenziale terapeutico dell’ivabradina nel prevenire<br />
la progressione della patologia verso lo scompenso<br />
cardiaco.<br />
I risultati sono stati finalizzati in un report e sono oggetto della<br />
stesura di due manoscritti per la pubblicazione su riviste<br />
scientifiche internazionali.<br />
Pubblicazioni<br />
Bartnik M, Rydén L, Malmberg K, Ohrvik J, Pyörälä K, Standl<br />
E, Ferrari R, Simoons M, Soler-Soler J; Euro Heart Survey Investigators.<br />
Oral glucose tolerance test is needed for appropriate<br />
classification of glucose regulation in patients<br />
with coronary artery disease: a report from the Euro Heart<br />
Survey on Diabetes and the Heart. Heart 2007; 1: 72-77.<br />
Valgimigli M, Bolognese L, Anselmi M, Campo G, Rodriguez<br />
AE, De Cesare N, Cohen DJ, Sheiban I, Colangelo S,<br />
Pasquetto G, et al. Two-by-two factorial comparison of<br />
high-bolus-dose tirofiban followed by standard infusion<br />
versus abciximab and sirolimus-eluting versus bare-metal<br />
stent implantion in patients with acute myocardial infarction.<br />
American Heart Journal 2007; 1: 39-45.<br />
Schinkel AF, Bax JJ, Poldermans D, Elhendy A, Ferrari R,<br />
Rahimtoola SH. Hibernating myocardium: diagnosis and<br />
patient outcomes. Current Problems in Cardiology 2007; 7:<br />
375-410.<br />
Notarstefano P, Pratola C, Toselli T, Baldo E, Ferrari R. Sedation<br />
with midazolam for electrical cardioversion. Pacing<br />
and Clinical Electrophysiology: PACE 2007; 5: 608-611.<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Salvatore</strong> <strong>Maugeri</strong> 2007-2008