WALSERSPRACHE - The four main objectives of the Alpine Space ...

Ugo Busso
ta. Penso che non ci sia vocabolo, espressione, modo di dire, argomenti
della vita agricola e di montagna, espressioni della religiosità popolare
che non figuri in vocaboli scritti o registrati oralmente.
Si tratta dunque di un patrimonio ricchissimo che ci permetterà di
mantenere, vive e, speriamo, anche feconde le radici Walser di questa
nostra singolare ed affascinante cultura alpina.
Personalmente non perdo occasione per esprimermi, anche nella predicazione,
nel mio indimenticabile Töitschu.
Lasciatemi perciò concludere questo intervento con le parole che ho
scritto a premessa del nostro vocabolario, D’EischemTöitschu, 1988:
Oalti wüerter van ündsch Töitschu,
süssi wüerter van ündsch atti un ündsch ejji,
lljaubi wüeter van ündsch iestun gséllji,
heilgi wüerter das cheenündsch vam Lljaube Gute,
seegitnündsch z’nöit ni vargessen inn diz büji.
Zélljinündsch noch van ündschi oaltu:
van üriu schwitzini un üriu weerch, van üriun eerbitini un üriu vroeit,
Zeihitnündsch noch was ischt z’klaupe un was ischt z’ tû
um wol vartûn ündsche lebtag.
Antiche parole del nostro Töitschu,
dolci parole dei nostri padri e delle nostre madri
care parole dei nostri primi amici,
sante parole che ci vengono dal Caro Bene (Buon Dio),
diteci ancora di non dimenticarvi in questo libro.
Raccontateci ancora dei nostri vecchi:
dei loro sudori e del loro lavoro,delle loro pene e le loro gioie.
Insegnateci ancora ciò che occorre credere e fare
per ben spendere la nostra vita.
E per temperare l’emozione permettetemi ancora una barzelletta che
mi sembra pure in tema in un Convegno sulla “Lingua dei Walser” con
tutti i suoi Vocabolari:
In un bar di Gressoney o di Issime, la storia non lo dice, siedono nel
locale alcuni avventori che stanno discutendo animatamente tra di loro
in Titsch o in Töitschu.
Ad un certo punto entra pure un turista, che si ferma al bancone ad
35