WALSERSPRACHE - The four main objectives of the Alpine Space ...
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Monica Valenti<br />
INDAGINI LINGUISTICHE, SOCIOLINGUISTICHE, INIZIATIVE<br />
NELLA COMUNITÀ WALSER DI FORMAZZA<br />
Monica Valenti<br />
Riferirò, in questa breve comunicazione, di alcuni dei recenti studi<br />
compiuti sulla situazione linguistica della val Formazza, comunità ancora<br />
vivace da questo punto di vista. Inoltre vorrei illustrare alcune delle iniziative<br />
che riguardano direttamente la comunità nella ripresa dell’interesse<br />
per le minoranze linguistiche e alcune ricerche ad esse connesse.<br />
Uno dei contributi più importanti compiuti negli ultimi decenni è il<br />
lavoro effettuato da Angela Bacher (1975) sulla toponomastica della<br />
Formazza. La studiosa, originaria della valle, raccoglie ben 1051 toponimi<br />
che costituiscono un importante patrimonio per quanto riguarda la cultura<br />
e le tradizioni della valle.<br />
Un’altra raccolta recente è il vocabolario di Pio Scilligo (1993), pr<strong>of</strong>essore<br />
dell’Ateneo Salesiano di Roma. Scilligo riunisce 60.500 parole attingendo<br />
dal proprio patrimonio personale.<br />
Recentemente la situazione linguistica e sociolinguistica della valle<br />
Formazza ha interessato alcuni studiosi, ricordiamo l’ampio saggio di<br />
taglio sociolinguistica di Silvia Dal Negro (1999). La studiosa studia il dialetto<br />
Walser della val Formazza sotto la prospettiva della decadenza e<br />
morte della lingua, analizza cause e modalità della variazione linguistica<br />
del dialetto Walser seguendo un metodo applicato da Nancy Dorian sulla<br />
morte dell’East Su<strong>the</strong>rland Gaelic, una varietà di gaelico parlato in alcuni<br />
villaggi di pescatori sulla costa nord-orientale della Scozia. Dal Negro<br />
ha due obbiettivi: il primo riguarda lo studio delle variazioni morfosintattiche<br />
presenti nel corpus di Pomattertitsch analizzato; mentre il secondo<br />
riguarda il tentativo di analizzare e individuare alcuni mutamenti di<br />
morte della lingua. Dalla ricerca emergono tre diversi modelli di erosione<br />
del dialetto tradizionale: 1) modello uniforme, 2) modello continuo,<br />
3) modello discontinuo. Attraverso l’indagine sociolinguistica Dal Negro<br />
compie alcune considerazioni sul fenomeno della morte della lingua. La<br />
discontinuità linguistica con le popolazioni a nord delle Alpi ha condotto<br />
a fenomeni di riduzione e di convergenza con la lingua dominante.<br />
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