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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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86 Capitolo 7. Biforcazione per sistemi hamiltoniani<br />

Notiamo che in (7.4) si può scegliere, senza perdita di generalità, a crescente, mentre<br />

da (7.6) segue che F (x, 0) = 0 per q.o. x ∈ I.<br />

(7.7)<br />

Data una funzione v ∈ H1 1 , studieremo il seguente sistema hamiltoniano:<br />

⎧<br />

⎨<br />

⎩<br />

ü = A(x)u + ∇F (x, u + v(x)) in I<br />

u(1) − u(0) = ˙u(1) − ˙u(0) = 0<br />

Qui v è considerata un parametro <strong>del</strong> problema, e ci interesseremo in particolare a<br />

quelle funzioni v che sono punti di biforcazione per l’insieme<br />

Σ := (v, u) ∈ H 1 1 × H 1 1 : u è soluzione di (7.7) ;<br />

servendoci <strong>del</strong> Teorema 7.4, proveremo che l’insieme di tali punti di biforcazione non è σ–<br />

compatto, e che, ogni volta che si scelga una funzione v che non è un punto di biforcazione<br />

per Σ, il problema (7.7) da essa indotto ammette un numero finito di soluzioni.<br />

Il nostro approccio è fondato sulla riscrittura di (7.7) nella forma di un’equazione in<br />

H1 1 coinvolgente un certo operatore non lineare T : come si vedrà, i punti di biforcazione<br />

per Σ coincidono coi valori singolari di T ; questa identificazione fra punti di biforcazione<br />

di un problema e valori singolari di un operatore è già stata impiegata da ˇ Durikovič e<br />

ˇDurikovičová in [37], nello studio di una singola equazione differenziale.<br />

Né è nuova l’ipotesi di positiva omogeneità espressa dalla condizione (7.6): per esempio,<br />

Ben–Naoum, Troestler e Willem hanno provato in [8] l’esistenza di una soluzione<br />

non costante per un sistema hamiltoniano con un potenziale positivamente omogeneo di<br />

esponente α > 1, α = 2.<br />

La nostra scelta pone F nella classe dei potenziali sub–quadratici: vi sono diversi<br />

risultati relativi a sistemi hamiltoniani con siffatti potenziali, fra i quali ricordiamo quello<br />

stabilito da Tang e Wu in [112] (per un sistema con una matrice A non necessariamente<br />

definita positiva); un risultato di molteplicità per sistemi con potenziale quadratico è stato<br />

invece provato, usando metodi topologici, da Faraci e dall’autore <strong><strong>del</strong>la</strong> presente tesi in [44].<br />

Una diversa condizione asintotica compare invece nel teorema di molteplicità per sistemi<br />

hamiltoniani stabilito da Faraci in [43] (che contiene anche una disamina su alcuni<br />

teoremi classici sui sistemi); rammentiamo anche il lavoro di Faraci e Livrea [51], ove è presentato<br />

un risultato di biforcazione per sistemi hamiltoniani dipendenti da un parametro<br />

reale.<br />

Per preparare il terreno, denotiamo X = H 1 1<br />

J ponendo per ogni u ∈ X<br />

J(u) =<br />

1<br />

0<br />

e definiamo su questo spazio un funzionale<br />

F (x, u(x))dx.<br />

Di séguito studiamo il funzionale J e la sua derivata:<br />

Lemma 7.10. Siano X, J come sopra. Allora, J ∈ C 1 (X, R) e J ′ : X → X è un<br />

operatore compatto; inoltre, sono verificate le seguenti condizioni:

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