Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI
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4 Capitolo 1. Teoremi di <strong>minimax</strong><br />
1.3 Un teorema di <strong>minimax</strong> per funzioni perturbate e le sue<br />
conseguenze<br />
I risultati esposti in questa Sezione, dovuti ancora a Ricceri, coronano (per ora) un lungo<br />
processo di raffinamento; l’inizio di tale processo può essere rintracciato in [90], in cui è<br />
presentato un teorema topologico di <strong>minimax</strong> basato su un principio di alternativa sulle<br />
multifunzioni: come nella Sezione precedente, si studia una funzione ψ : X × Λ → R, dove<br />
X è uno spazio topologico e Λ un intervallo reale; l’ipotesi cruciale di quel risultato è una<br />
condizione di unicità <strong>del</strong> minimo locale di ψ(·, λ) per ogni λ ∈ Λ.<br />
Successivamente, Ricceri è tornato sull’argomento, migliorando in [96] e in [98] i precedenti<br />
risultati: nella nuova versione, l’ipotesi cruciale non è riferita a ψ(·, λ), bensì a una<br />
funzione che differisce da essa per una piccola perturbazione.<br />
Teorema 1.5. ([98], Theorem 1) Siano (X, τ) uno spazio di Hausdorff, Λ ⊆ R un<br />
intervallo, ψ : X × Λ → R ∪ {+∞} una funzione propria, tale che ψ(x, ·) sia continua per<br />
ogni x ∈ X. Siano inoltre Λ0 un sottoinsieme denso di Λ, ρ0 > sup inf ψ(x, λ) verificanti<br />
le seguenti condizioni:<br />
(1.5.1) ψ(x, ·)ρ è un intervallo per ogni x ∈ X, ρ < ρ0;<br />
λ∈Λ x∈X<br />
(1.5.2) ψ(·, λ) ρ è compatto e sequenzialmente compatto per ogni λ ∈ Λ0, ρ < ρ0;<br />
(1.5.3) per ogni λ ∈ Λ0 esistono una funzione Φ : X → R, µ0 > 0 e una successione<br />
Φ(x) > −∞, per ogni µ ∈]0, µ0[ la<br />
Allora,<br />
infinitesima {¯µn} in ]0, +∞[ tali che inf<br />
x∈ψ(·,λ) ρ 0<br />
funzione ψ(·, λ) + µΦ(·) è s.c.i. e per ogni n ∈ N la funzione ψ(·, λ) + ¯µnΦ(·) ha al<br />
più un punto di minimo locale rispetto alla topologia τ ψ(·,λ) nell’insieme ψ(·, λ) ρ0 .<br />
sup inf ψ(x, λ) = inf<br />
x∈X sup ψ(x, λ).<br />
λ∈Λ x∈X<br />
Non affermeremo che il Teorema 1.5 sia di facile lettura, tuttavia questa è la forma di<br />
tale risultato che più si presta alle applicazioni che seguiranno: in particolare, segnaliamo<br />
un’importante conseguenza <strong>del</strong> Teorema 1.5, <strong><strong>del</strong>la</strong> quale faremo largo uso nel Capitolo 5.<br />
Teorema 1.6. ([98], Theorem 4) Siano (X, τ) uno spazio di Hausdorff, Λ ⊆ R un<br />
intervallo, ψ : X × Λ → R ∪ {+∞} una funzione propria, tale che ψ(x, ·) sia continua per<br />
ogni x ∈ X. Siano inoltre Λ1 un sottoinsieme aperto e denso di Λ, ρ0 > sup inf ψ(u, λ)<br />
verificanti le seguenti condizioni:<br />
(1.6.1) sup inf ψ(x, λ) < inf<br />
x∈X sup ψ(x, λ);<br />
λ∈Λ x∈X<br />
λ∈Λ<br />
λ∈Λ<br />
(1.6.2) ψ(x, ·)ρ è un intervallo per ogni x ∈ X, ρ < ρ0;<br />
λ∈Λ u∈X<br />
(1.6.3) ψ(·, λ) ρ è compatto, sequenzialmente compatto per ogni λ ∈ Λ1, ρ < ρ0.