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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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90 Capitolo 7. Biforcazione per sistemi hamiltoniani<br />

D’altra parte, sia v ∈ X \ T (ST ): allora, da (7.8) segue facilmente<br />

Σv ∩ (ST − v) = ∅.<br />

Quindi v non è un punto di biforcazione per Σ: infatti, per ogni u ∈ Σv si ha che<br />

u + v /∈ ST , sicché T è un omeomorfismo locale in u + v; in particolare esiste un intorno U<br />

di u tale che la restrizione T : U + v → T (U + v) è iniettiva, quindi v non può verificare<br />

la Definizione 7.1.<br />

Con ciò, (7.12.1) è dimostrata.<br />

Proviamo ora (7.12.2): sia v ∈ X \ T (ST ), e sia definito un funzionale Φ : X → R<br />

ponendo per ogni u ∈ X<br />

Φ(u) = u2<br />

2<br />

+ J(u + v);<br />

si vede subito che Ψ ∈ C 1 (X, R), con derivata espressa per ogni u ∈ X da<br />

Φ ′ (u) = u + J ′ (u + v) = T (u + v) − v,<br />

sicché, per (7.8), Σv coincide con l’insieme dei punti critici di Φ.<br />

Il funzionale Φ è coercivo: per dimostrarlo, osserviamo che J, essendo un funzionale<br />

con derivata continua e compatta, è sequenzialmente debolmente continuo (si veda [118]),<br />

quindi la sua restrizione alla palla B(0, 1) ammette minimo m ∈ R; applicando (7.6),<br />

otteniamo allora che per ogni u ∈ X, u = −v,<br />

rammentando che α < 2, si deduce che<br />

Φ(u) = u2<br />

2 + u + vα <br />

u + v<br />

J<br />

u + v<br />

≥ u2<br />

2 + mu + vα ;<br />

lim Φ(u) = +∞.<br />

u→+∞<br />

Inoltre, Φ è sequenzialmente debolmente s.c.i., dunque ammette minimo globale in X:<br />

dunque Σv = ∅.<br />

Dal Teorema 7.11, T è proprio, il che, congiunto con (7.8), implica che Σv è compatto;<br />

inoltre, poiché v /∈ T (ST ), ogni u ∈ Σv ammette un intorno U tale che la restrizione di T<br />

all’insieme U + v è iniettiva e in particolare<br />

Σv ∩ U = {u},<br />

cioè Σv è discreto: un insieme compatto e discreto in uno spazio di Hilbert è finito, e ciò<br />

prova (7.12.2).

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