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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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38 Capitolo 5. Problemi con due parametri<br />

(su cui ritorneremo in séguito), Bonanno e Candito [13], Cordaro [29], [30], Kristály [65],<br />

Kristály e Varga [70], Livrea [77], nonché <strong>del</strong>lo stesso Ricceri [91].<br />

Parallelamente, il Teorema 5.1 ha conosciuto diverse estensioni: fra queste appare particolarmente<br />

importante, nella prospettiva <strong><strong>del</strong>la</strong> presente tesi, quella stabilita da Marano e<br />

Motreanu in [79], in cui Φ e Ψ sono sostituiti da funzionali di Motreanu–Panagiotopoulos;<br />

questa nuova versione <strong>del</strong> risultato consente applicazioni a quella vasta classe di <strong>problemi</strong><br />

variazionali (descritti nel Capitolo 4) che si riconducono al mo<strong>del</strong>lo generale <strong>del</strong>le disequazioni<br />

variazionali–emivariazionali (si vedano, per esempio, l’articolo di Bonanno [12],<br />

quello di Bonanno e Candito [14] e quello di Kristály [64]); segnaliamo inoltre i lavori<br />

di Kristály, Lisei e Varga [68] e di Kristály e Rădulescu [69], in cui sono esaminati altri<br />

<strong>problemi</strong> differenziali.<br />

Il Teorema 5.1, com’è ovvio, è basato sulla <strong>teoria</strong> <strong>del</strong> <strong>minimax</strong>: grosso modo, l’idea alla<br />

base <strong><strong>del</strong>la</strong> sua dimostrazione è che, se la funzione ψ : X × Λ → R definita da<br />

ψ(u, λ) = Φ(u) + λ(δ − Ψ(u))<br />

non verifica l’eguaglianza <strong>del</strong> <strong>minimax</strong> (come risulta da (5.1.1)), in virtù di un risultato<br />

simile al Teorema 1.4 (si veda Saint Raymond [104]), per opportuni valori λ ∈ Λ il funzionale<br />

ψ(·, λ) deve ammettere un minimo locale non globale; d’altra parte, (5.1.2) e le<br />

altre ipotesi implicano l’esistenza di un minimo globale per lo stesso funzionale, e un’applicazione<br />

<strong>del</strong> Teorema <strong>del</strong> passo di montagna (Teorema 3.14) permette a questo punto di<br />

trovare un terzo punto critico per ψ(·, λ) (che differisce dal funzionale <strong><strong>del</strong>la</strong> tesi per una<br />

costante).<br />

Fermiamoci, per il momento, al passaggio dei due punti di minimo locale: applicando<br />

un risultato di <strong>minimax</strong> più raffinato, come il Teorema 1.5, si può, sotto le medesime<br />

ipotesi, provare una tesi più significativa, che asserisce l’esistenza di almeno due punti di<br />

minimo locale per un funzionale che differisca da ψ(·, λ) per una piccola perturbazione;<br />

questo è il senso <strong>del</strong> Teorema 1.6, stabilito da Ricceri in [98] (si veda anche [96]).<br />

Se, inoltre, si fa ricorso a una versione <strong>del</strong> Teorema <strong>del</strong> passo di montagna più precisa, è<br />

possibile individuare un terzo punto critico per il funzionale perturbato e stimare le norme<br />

di tutti e tre i punti critici in modo uniforme, ossia indipendente dalla perturbazione: nel<br />

campo dei <strong>problemi</strong> variazionali classici, risultati di questo tipo sono stati stabiliti da<br />

Cammaroto, Chinnì e Di Bella in [19], [18], [20]; in [49], Faraci, Kupán, Varga e l’autore<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> presente tesi hanno applicato questo nuovo metodo alle disequazioni emivariazionali<br />

su dominî illimitati.<br />

Questo Capitolo contiene alcuni contributi al metodo <strong><strong>del</strong>la</strong> diseguaglianza di <strong>minimax</strong>:<br />

i risultati esposti sono in massima parte nuovi, ma generalizzano le idee di [49] al caso<br />

<strong>del</strong>le disequazioni variazionali–emivariazionali; per ragioni tecniche, non abbiamo ritenuto<br />

conveniente formulare un Teorema dei tre punti critici per funzionali di Motreanu–<br />

Panagiotopoulos, preferendo stabilire in astratto solo l’esistenza dei due punti di minimo<br />

locale e indagando la questione <strong>del</strong> terzo punto critico nelle applicazioni, caso per caso;<br />

inevitabilmente, ciò comporterà alcune ripetizioni ma consentirà di adottare ipotesi e<br />

tecniche ad ogni singola applicazione.

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