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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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Introduzione vii<br />

sono noti in letteratura come disequazioni emivariazionali (senza vincoli) o disequazioni<br />

variazionali–emivariazionali (con vincoli), e sono stati introdotti da P.D. Panagiotopoulos.<br />

Per studiare queste disequazioni secondo un approccio variazionale, sono stati definiti<br />

i cosiddetti funzionali di Motreanu–Panagiotopoulos, per i quali è stata sviluppata una<br />

<strong>teoria</strong> generalizzata dei punti critici che combina aspetti <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>teoria</strong> di F.H. Clarke e <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

più tradizionale analisi convessa: tale <strong>teoria</strong>, benché piuttosto recente, ha già raggiunto una<br />

notevole estensione, che comprende versioni generalizzate di risultati classici <strong>del</strong>l’analisi<br />

non lineare come il già citato Teorema <strong>del</strong> passo di montagna e il Principio <strong><strong>del</strong>la</strong> criticità<br />

simmetrica di R.S. Palais.<br />

Un elemento di grande interesse, anche dal punto di vista astratto, <strong>del</strong>le disequazioni<br />

variazionali–emivariazionali risiede nel fatto che esse rappresentano uno “schema” molto<br />

generale, cui si possono ricondurre <strong>problemi</strong> variazionali di diversa natura, quali le equazioni<br />

differenziali ellittiche non lineari anche con nonlinearità fortemente discontinue (K.C.<br />

Chang), le inclusioni differenziali (S.Th. Kyritsi, N.S. Papageorgiou) e vari tipi di <strong>problemi</strong><br />

al contorno.<br />

Per questa ragione è utile disporre di teoremi sui punti critici di funzionali di Motreanu–<br />

Panagiotopoulos: da essi si possono far discendere (talvolta, in verità, incontrando difficoltà<br />

tecniche considerevoli) risultati di esistenza e di molteplicità per le soluzioni che valgono<br />

simultaneamente per <strong>problemi</strong> all’apparenza molto diversi fra loro, come se la speculazione<br />

astratta cogliesse l’essenza comune di tali <strong>problemi</strong>.<br />

Tornando alla <strong>teoria</strong> <strong>del</strong> <strong>minimax</strong>, va ricordato che, in séguito, B. Ricceri ha migliorato<br />

il suo teorema, trasferendo le ipotesi di tipo variazionale dalla funzione ψ(·, y) a<br />

un’altra funzione che differisce da essa per una piccola perturbazione: questa nuova versione<br />

<strong>del</strong> risultato astratto permette di dedurre teoremi di molteplicità per i punti critici<br />

di un funzionale perturbato definito su uno spazio di Banach, dipendente da due parametri<br />

reali; usando in modo accorto il metodo <strong>del</strong> passo di montagna, è altresì possibile<br />

fornire una stima <strong>del</strong>le norme di tali punti critici uniforme (vale a dire, indipendente dalla<br />

perturbazione).<br />

Le conseguenze di questi teoremi di <strong>minimax</strong> nella <strong>teoria</strong> dei punti critici e numerose<br />

applicazioni a <strong>problemi</strong> differenziali sono state esplorate in una copiosa e interessante<br />

letteratura basata sul metodo <strong><strong>del</strong>la</strong> diseguaglianza di <strong>minimax</strong>, ad opera, oltre che <strong>del</strong>lo<br />

stesso B. Ricceri, di G. Barletta, G. Bonanno, F. Cammaroto, P. Candito, A. Chinnì,<br />

G. Cordaro, B. Di Bella, A. Kristály, H. Lisei, R. Livrea, S.A. Marano, D. Motreanu, V.<br />

Rădulescu, J. Saint Raymond, Cs. Varga (fra gli altri).<br />

L’autore <strong><strong>del</strong>la</strong> presente tesi, in collaborazione con F. Faraci, P. Kupán e Cs. Varga, si è<br />

occupato <strong><strong>del</strong>la</strong> questione applicando il metodo a una classe di disequazioni emivariazionali<br />

su dominî illimitati.<br />

Qui ci si spingerà un po’ oltre, stabilendo, sulla base <strong><strong>del</strong>la</strong> nuova versione <strong>del</strong> teorema<br />

di <strong>minimax</strong> di B. Ricceri, l’esistenza di almeno due punti di minimo locale per una classe di<br />

funzionali di Motreanu–Panagiotopoulos perturbati; da tale risultato sarà possibile dedurre<br />

l’esistenza di due (o tre) soluzioni per alcuni <strong>problemi</strong> variazionali dipendenti da due<br />

parametri reali e coinvolgenti una perturbazione in qualche misura arbitraria, fornendo

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