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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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70 Capitolo 6. Problemi con perturbazione interna<br />

tramite il Teorema 1.4, si deduce l’esistenza di ¯ λ > 0 tale che il funzionale<br />

u ↦→<br />

u − ū2<br />

2<br />

+ ¯ λ(J(u) − ρ)<br />

ha almeno due minimi locali; quindi, applicando il Teorema <strong>del</strong> passo di montagna (Teorema<br />

3.14), si trova un terzo punto critico, e tutti e tre sono soluzioni <strong>del</strong>l’equazione in<br />

esame.<br />

Il Teorema 6.1 trova un’immediata applicazione nel campo <strong>del</strong>le equazioni differenziali<br />

semilineari, che rientrano nello schema rappresentato dall’equazione astratta: i due elementi<br />

da cui questa dipende, ¯ λ e ū, sono visti rispettivamente come un autovalore e come<br />

una perturbazione interna <strong>del</strong> problema.<br />

Si è lavorato a lungo sugli sviluppi e sulle applicazioni di questo risultato di Ricceri:<br />

in [46], Faraci e l’autore di questa tesi hanno applicato il Teorema 6.1 alle equazioni alle<br />

differenze finite; in [45], gli stessi hanno esteso il Teorema 6.1 a una classe più ampia di<br />

spazi di Banach, guadagnando un’applicazione a <strong>problemi</strong> al contorno (con condizioni sia<br />

di Dirichlet che di Neumann) per equazioni quasilineari coinvolgenti il p–laplaciano su<br />

dominî limitati; in [67], Kristály ha applicato il risultato a un’equazione di Schrödinger<br />

su R N ; in [50], Faraci, Lisei, Varga e l’autore hanno esteso il risultato ai funzionali localmente<br />

lipschitziani puntando a un’applicazione alle disequazioni emivariazionali su dominî<br />

illimitati; infine, in [16], Breckner, Horváth e Varga hanno stabilito un risultato analogo<br />

per i sistemi di disequazioni emivariazionali su dominî illimitati.<br />

Si è così <strong>del</strong>ineato un nuovo metodo, esposto nella sua forma più generale nell’articolo<br />

[56] (pubblicato nel volume [9] curato da Blaga, Kristály e Varga), di cui il presente<br />

Capitolo riprende più o meno i contenuti: riteniamo che il pregio maggiore <strong>del</strong> metodo in<br />

questione sia la sua estrema generalità, in quanto l’ipotesi qualificante che J non sia quasi<br />

convesso (6.1.1) è decisamente facile da verificare, mentre la condizione di crescita (6.1.2)<br />

è molto comune nell’approccio variazionale; d’altra parte, la presenza di ciò che abbiamo<br />

chiamato una perturbazione interna rende problematiche le applicazioni.<br />

Il Capitolo ha la seguente struttura: dapprima dimostreremo il risultato generale (Sezione<br />

6.1), quindi esporremo alcune applicazioni a un problema di Dirichlet con nonlinearità<br />

discontinua (Sezione 6.2) e a un’inclusione differenziale su una striscia (Sezione<br />

6.3)<br />

6.1 Il risultato generale<br />

Questa Sezione è dedicata al seguente risultato generale, che estende il Teorema 6.1:<br />

Teorema 6.2. Siano (X, · ) uno spazio di Banach uniformemente convesso con<br />

duale (X∗ , · ∗) strettamente convesso, S un sottoinsieme convesso, denso di X, p > 1<br />

un numero reale, J : X → R un funzionale localmente lipschitziano, sequenzialmente<br />

debolmente s.c.i. e verificante le seguenti condizioni:<br />

<br />

<br />

(6.2.1) esiste ρ ∈ inf J(u), sup J(u) tale che J<br />

u∈X u∈X<br />

ρ non è convesso;

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