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Applicazioni della teoria del minimax a problemi ... - Portale Posta DMI

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Il risultato generale 71<br />

J(u)<br />

(6.2.2) lim inf ≥ 0;<br />

u→+∞ up (6.2.3) per ogni successione {un} in X, debolmente convergente a u ∈ X, esiste una<br />

sottosuccessione {unk } tale che lim sup J(unk ; u − unk ) ≤ 0.<br />

k→∞<br />

Allora esistono ū ∈ S, ¯ λ > 0 tali che il funzionale<br />

u ↦→<br />

ammette almeno tre punti critici in X.<br />

u − ūp<br />

p<br />

+ ¯ λJ(u)<br />

Dimostrazione. L’insieme J ρ non è convesso; inoltre, poiché J è sequenzialmente debolmente<br />

s.c.i., esso è sequenzialmente debolmente chiuso: per il Teorema 2.14, esistono<br />

ū ∈ S e due punti v1, v2 ∈ J ρ (v1 = v2) tali che<br />

v1 − ū = v2 − ū = inf v − ū.<br />

ρ<br />

v∈J<br />

Ovviamente, si ha J(ū) > ρ; inoltre, J(vi) = ρ (i = 1, 2), come si vede facilmente<br />

per assurdo: per esempio, se si avesse J(v1) < ρ, esisterebbe w = τū + (1 − τ)v1, per un<br />

conveniente τ ∈]0, 1[, tale che J(w) = ρ; ne seguirebbe<br />

una contraddizione.<br />

w − ū = τv1 − ū < inf v − ū,<br />

ρ<br />

v∈J<br />

Siamo ora in grado di provare l’asserto, e lo faremo procedendo per assurdo: per ogni<br />

λ > 0, sia Φλ : X → R definito ponendo per ogni u ∈ X<br />

Φλ(u) =<br />

u − ūp<br />

p<br />

+ λJ(u)<br />

(un funzionale localmente lipschitziano in forza <strong>del</strong> Lemma 3.4), e supponiamo che esso<br />

ammetta al più due punti critici in X.<br />

Adottando su X la topologia debole e denotando Λ = [0, +∞[, applicheremo il Teorema<br />

1.4 alla funzione ψ definita da<br />

ψ(u, λ) =<br />

u − ūp<br />

p<br />

+ λ (J(u) − ρ) .<br />

Naturalmente, occorre controllare le ipotesi di quel teorema di <strong>minimax</strong>: la condizione<br />

(1.4.1) è ovviamente verificata, in quanto ψ(u, ·) è una funzione affine per ogni u ∈ X.<br />

Per vagliare la condizione (1.4.2), fissiamo un vettore u0 ∈ Jρ, λ0 = 0 e un numero<br />

reale<br />

ρ0 > u0 − ūp ;<br />

p

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