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Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

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messi sulla berlina incatenati, dove resteranno per tutto il giorno. Sarà il<br />

Podestà a stabilire quale <strong>del</strong>le tre pene corporali si debba infliggere.<br />

XIII, cap. 1).<br />

Le stesse <strong>di</strong>sposizioni si trovano anche negli statuti <strong>di</strong> Verolengo (sec.<br />

A San Giorgio (1422, cap. 23) era prevista una pena corporale insolita e<br />

particolarmente agghiacciante. La multa era <strong>di</strong> sessanta sol<strong>di</strong> per le bestemmie<br />

contro Dio e la Madonna, <strong>di</strong> trenta per bestemmie contro i Santi. Ma se<br />

qualcuno non potrà o non vorrà pagare entro il breve termine stabilito per lui,<br />

starà per un giorno intero in pubblico con la lingua infilzata in un amo, legato a<br />

lui con una cintura.<br />

Il testo in latino <strong>del</strong>lo Statuto, a proposito <strong>del</strong>la lingua, <strong>di</strong>ce cum lingua<br />

hamo stricta: qualcuno traduce: “con la lingua stretta in un laccio”, ma questa<br />

traduzione non mi convince, perché il vocabolo latino “hamus” significa “amo,<br />

uncino”, e non “laccio”. Anche i due maggiori vocabolari <strong>del</strong>la lingua latina, cioè<br />

il Totius Latinitatis lexicon <strong>di</strong> Egi<strong>di</strong>o Forcellini e lo specialistico Glossarium<br />

me<strong>di</strong>ae et infimae Latinitatis <strong>del</strong> Ducange, non registrano “laccio” o altri<br />

vocaboli simili, ma solo “amo, uncino”.<br />

A Balangero (1391, cap. 54) la bestemmia era <strong>di</strong> un tipo che potremmo<br />

definire più teologico.<br />

Si stabilì poi che se qualcuno <strong>di</strong> Balangero e <strong>del</strong>la castellata o <strong>di</strong> altrove<br />

bestemmierà Dio ed i suoi Santi, pagherà ogni volta venti sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> multa; e si<br />

intenda per bestemmiatore colui che <strong>di</strong>ce “ripu<strong>di</strong>o o rinnego Dio o la Beata<br />

Vergine o uno o più Santi” o chi <strong>di</strong>ce “in <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> Dio o <strong>del</strong>la beata Maria o <strong>di</strong><br />

qualche Santo” oppure “Dio non lo può fare, o la Beata Vergine, o i Santi, non<br />

può o non possono fare”, o altre parole detestabili.<br />

24).<br />

Qualcosa <strong>di</strong> simile è scritto anche negli Statuti <strong>di</strong> Strambino (1438, cap.<br />

È <strong>di</strong>fficile immaginare quanto potessero essere gra<strong>di</strong>te tutto queste<br />

multe e peggio ancora tutte queste punizioni corporali, ma non ci dobbiamo<br />

stupire eccessivamente, se pensiamo che in quell’epoca non si inorri<strong>di</strong>va<br />

neppure <strong>di</strong> fronte alle condanne al rogo per gli eretici, le streghe e così via.<br />

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