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Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

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Cap. LXXXIV: ogni anno la Credenza doveva eleggere, con il sistema dei<br />

“brevi”, cioè me<strong>di</strong>ante imbussolamento i sassolini bianchi o neri, tre “boni<br />

homines et fi<strong>del</strong>es”, uno per rione, incaricati <strong>di</strong> contrassegnare con il sigillo <strong>del</strong><br />

comune o <strong>del</strong> Podestà le misure-campione <strong>del</strong> vino e <strong>del</strong> grano. Il comune <strong>di</strong><br />

<strong>Ivrea</strong> doveva acquistare un çeberum, un recipiente che, opportunamente<br />

graduato, avrebbe costituito la misura ufficiale per testare la capacità dei<br />

recipienti <strong>di</strong> misurazione <strong>del</strong> vino, che avrebbero usato i commercianti e<br />

chiunque ne avesse necessità. Particolarmente curioso ed empirico il sistema<br />

per stabilire la misura <strong>del</strong>le granaglie. La misura <strong>del</strong> grano sia presa <strong>nel</strong>la<br />

pietra <strong>del</strong> mercato, chiudendo da una parte il foro che in essa si trova, e con la<br />

misura così ricavata siano controllate tutte le altre misure. Il comune doveva<br />

comperare anche altre misure (1 emina, 1 quartirone, ½ quartirone ed un<br />

“seçeno”). Tutte le misure saranno affidate in custo<strong>di</strong>a ad una persona per<br />

bene ed in grado <strong>di</strong> svolgere l’incarico, che sarà eletta ogni anno dai<br />

procuratori <strong>del</strong> comune (…) Presso questa persona saranno lasciate in custo<strong>di</strong>a<br />

le misure; essa dovrà possedere un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> 15 libbre e sarà tenuta a rendere<br />

conto <strong>del</strong>le stesse misure al suo successore; riceverà come salario 5 sol<strong>di</strong> e un<br />

anno sarà eletta in un terziere [ciascuno dei tre rioni in cui era <strong>di</strong>visa la città], i<br />

due anni successivi negli altri due terzieri; le misure così comperate saranno<br />

contrassegnate e collaudate da 12 persone <strong>di</strong> maggiore red<strong>di</strong>to. Le misure dei<br />

privati citta<strong>di</strong>ni saranno contrassegnate e collaudate mettendole a confronto<br />

con le misure-campione. Per essere eletti signatores mensurarum bisognava<br />

avere almeno 30 anni ed un red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> 12 libbre imperiali.<br />

Ogni negoziante doveva far contrassegnare tutte le misure, gran<strong>di</strong> o<br />

piccole, in suo possesso, con l’eccezione <strong>di</strong> siphi e cieti, piccole misure<br />

vinarie, che si potevano usare anche non contrassegnate, ma, se il cliente lo<br />

chiedeva, il vinaio doveva usare misure contrassegnate. Evidentemente, l’uso<br />

<strong>di</strong> misure non regolamentari era assai frequente, dal momento che il Podestà<br />

doveva far effettuare i controlli ogni mese.<br />

Alcune <strong>di</strong> queste norme si ritrovano, sebbene in forma meno organica,<br />

in numerosi altri Statuti canavesani.<br />

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