Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
sembra essere prevalente in <strong>Canavese</strong>. I pali da vigna evidentemente era più<br />
comodo andarli a rubare <strong>nel</strong>le vigne altrui che non comperarli o fabbricarseli in<br />
proprio. Eccone vari esempi.<br />
Statuti <strong>di</strong> Chivasso (1306, cap. 402): i campari e qualunque abitante <strong>di</strong><br />
Chivasso sono obbligati a presentare denuncia contro chi hanno visto rubare o<br />
trasportare o detenere pali <strong>del</strong>le vigne o degli alteni o legna secca o verde...<br />
carraza.<br />
In questi altri Statuti i pali da vigna sono denominati carratia o caracia o<br />
Albiano (sec. XIV, cap. 101), Caluso (1510, cap. 50), Caravino (1480,<br />
cap. 32), Chiaverano (1251, cap. 106 e 147).<br />
Negli Statuti <strong>di</strong> Bairo (1409, cap. 80) si trova poi una strana<br />
prescrizione: ...se qualcuno verrà colto a prendere o trasportare pali da vigna<br />
(caracias) <strong>di</strong> sua proprietà o <strong>di</strong> altri, senza l’autorizzazione <strong>del</strong> podestà o dei<br />
consoli, fuorchè <strong>nel</strong> tempo in cui si fanno le vigne, pagherà ogni volta una<br />
multa <strong>di</strong> 5 sol<strong>di</strong>...<br />
Molto simile la statuizione <strong>di</strong> Romano (1315, cap. 42): Si stabilì che se<br />
qualcuno sarà colto a trasportare pali o “carrazas” dalla vigna <strong>di</strong> sua proprietà<br />
o condotta in affitto o anche <strong>di</strong> qualcun altro senza licenza <strong>del</strong> podestà pagherà<br />
ogni volta un soldo, salvo <strong>nel</strong> tempo in cui si fanno e si potano le vigne: in<br />
questo tempo chiunque potrà impunemente effettuare il trasporto.<br />
Catacius era chiamato il palo da vigna a Verolengo (sec. XII, cap. 64).<br />
Ad Oglianico (1598, cap. 51) era chiamato scargliere quello che il Frola<br />
definisce palo da vigna e specialmente quello adoperato orizzontalmente <strong>nel</strong>le<br />
piantagioni <strong>del</strong>la vite ad alteno.<br />
I pali orizzontali <strong>del</strong>la vigna erano chiamati traversoni ad Oglianico<br />
(1598, cap. 50).<br />
A Caravino (1480, cap. 32) è usata la parola scossos.<br />
Negli statuti <strong>di</strong> Barbania (sec. XV, cap. 95) si legge un capitolo, che<br />
preferisco riportare <strong>nel</strong> testo latino, per la bella serie <strong>di</strong> verbi vandalici e<br />
ladreschi:<br />
de non despalando altinos vel vineas<br />
15