Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
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<strong>del</strong>le monete <strong>di</strong> metallo pregiato, ma anche questo sistema non rappresentava<br />
una <strong>di</strong>fficoltà insormontabile per un falsario, purché dotato <strong>di</strong> un po’ più <strong>di</strong><br />
pazienza. Infatti gli bastava limare la zigrinatura e poi rifarla.<br />
A scanso <strong>di</strong> sorprese, dunque, era meglio non fidarsi <strong>del</strong> valore in<strong>di</strong>cato<br />
sulla moneta stessa, ma pesarla. Anche questo sistema, però, come abbiamo<br />
visto poco fa, non offriva garanzia assoluta, perchè qualcuno adoperava una<br />
bilancia contraffatta.<br />
Nelle lezioni precedenti ci siamo imbattuti in numerosi tipi <strong>di</strong> monete, il<br />
cui valore era legato al peso ma che erano chiamate con vari nomi. Alcune<br />
erano assai <strong>di</strong>ffuse (ad esempio, libbra imperiale, libbra viennese e così via),<br />
altre denominazioni sono meno ricorrenti. A Favria (1472, cap. 97) si<br />
nominano i “coronati” (moneta e peso), non ben quantificabili; a Chivasso<br />
(1504, cap. 3) il “fortum”, moneta <strong>di</strong> rame; a Canischio (1471, cap. 71) gli<br />
“ambrogini”.<br />
Tutto questo ci fa comprendere quanto grande fosse la complicazione<br />
monetaria. È praticamente impossibile accertare quale fosse il reale valore<br />
<strong>del</strong>le singole monete, soprattutto per due motivi: oltre la varietà <strong>del</strong>le monete,<br />
ognuna <strong>di</strong> esse aveva un valore che rapidamente mutava, inoltre, e questo mi<br />
sembra ancora più importante, non riusciamo a stabilire quale fosse il potere<br />
d’acquisto, caratteristica fondamentale per comprendere il reale valore <strong>di</strong><br />
qualunque moneta.<br />
Meglio dunque abbandonare questo argomento e <strong>di</strong>re qualcosa dei vari<br />
gravami imposti alla gente.<br />
Le tasse, le imposte, i balzelli, erano numerosissimi, avevano svariate<br />
origini, molti erano retaggio <strong>del</strong> sistema feudale, altri provenivano dai signori<br />
che si erano succeduti <strong>nel</strong> corso dei tempi, oppure erano decretati dai Comuni,<br />
anche per recuperare quanto richiesto dalle autorità superiori; alcuni erano<br />
permanenti, altri dettati da situazioni contingenti, cessate le quali potevano<br />
anche essere revocati. Oltre le imposizioni in denaro o in natura, vi era poi<br />
l’obbligo <strong>di</strong> prestazioni personali.<br />
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