Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
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volta terminate le operazioni <strong>di</strong> mietitura, si era autorizzati a raccogliere,<br />
anche sui fon<strong>di</strong> altrui, le spighe <strong>di</strong>menticate <strong>nel</strong> campo, abitu<strong>di</strong>ne sopravvissuta<br />
fin oltre la metà <strong>del</strong> secolo scorso, fin quando cioè trionfarono macchine<br />
agricole multifunzionali, come le mietitrebbiatrici ed altre ancor più complesse.<br />
La spigolatura era espressamente vietata ai campari (Albiano, sec. XIV,<br />
cap. 8 e 1429 cap.41).<br />
Qualche spigolatore cercava <strong>di</strong> approfittarne. Statuti <strong>di</strong> San Giorgio<br />
(1343, cap. 28): se qualche persona spigolatrice sarà sorpresa a portarsi via<br />
<strong>del</strong>le spighe che non provengano dalla spigolatura, pagherà una multa <strong>di</strong><br />
cinque sol<strong>di</strong>.<br />
Altri ne facevano una professione, almeno stagionale, che li portava a<br />
spostarsi <strong>di</strong> paese in paese anche se <strong>di</strong> rado erano bene accetti.<br />
Statuti <strong>di</strong> Chiaverano (1251, cap. 148): ... nessuna persona <strong>di</strong><br />
Chiaverano, o che abita a Chiaverano, dovrà dare ospitalità a qualche<br />
forestiero, spigolatore o spigolatrice...<br />
Evidentemente gli spigolatori non erano sempre persone degne <strong>di</strong><br />
fiducia, quin<strong>di</strong> molti paesi cercavano <strong>di</strong> tenerli lontani.<br />
Statuti <strong>di</strong> San Giorgio (1343, cap. 29): ... se qualcuno ospiterà qualche<br />
spigolatore e costui causerà dei danni a qualcuno, sarà la persona che ha dato<br />
ospitalità a dover rifondere il danno.<br />
Con la solita parsimonia cui abbiamo già fatto cenno, anche dei cereali<br />
si cercava <strong>di</strong> utilizzare tutto quanto era possibile. Così le foglie e i fusti <strong>del</strong>la<br />
meliga, i “megliess”, i “meleacii” degli Statuti, furono utilizzati, fino a tempi<br />
recentissimi, come foraggio e lettiera per gli animali, mentre le brattee che<br />
rivestono le pannocchie, (i “piess”, e “dëspiassé” si chiamava l’operazione <strong>di</strong><br />
togliere parte <strong>del</strong>le brattee che rivestono le pannocchie) servivano per riempire<br />
i pagliericci, le mitiche “paiasse” su cui io ricordo <strong>di</strong> aver dormito da ragazzo, e<br />
forse anche molti <strong>di</strong> voi hanno avuto quest’esperienza. Anche le stoppie che,<br />
per chi lo avesse <strong>di</strong>menticato siccome ai giorni nostri si hanno poche occasioni<br />
<strong>di</strong> usare questo vocabolo, sono i residui <strong>di</strong> una coltura erbacea rimasti dopo il<br />
taglio o la mietitura, non erano trascurati. Con queste premesse, tutto<br />
risultava refurtiva appetibile.<br />
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