Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea
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A proposito <strong>del</strong> giuramento, evidentemente era considerato una cosa<br />
seria, cui non si poteva negare cre<strong>di</strong>bilità! Infatti la fiducia era essenziale,<br />
volendosi e<strong>vita</strong>re quelle che oggi chiameremmo lungaggini burocratiche. Una<br />
conferma ci è data dalla palmela.<br />
Statuti <strong>di</strong> Balangero e <strong>del</strong>la castellata (1391, cap. 41): Si stabilì che se<br />
qualcuno o qualcuna venderà o comprerà in qualche territorio <strong>di</strong> detti luoghi, e<br />
per la transazione darà una stretta <strong>di</strong> mano, poi rifiuterà <strong>di</strong> mantener fede alla<br />
ven<strong>di</strong>ta convalidata dalla stretta <strong>di</strong> mano, dovrà pagare <strong>di</strong>eci sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> multa e<br />
dovrà comunque dare esecuzione a quanto pattuito.<br />
Le stesse <strong>di</strong>sposizioni si trovano negli Statuti <strong>di</strong> Barbania (sec. XV, cap.<br />
21) e sostanzialmente anche in quelli <strong>di</strong> Chivasso (1306, cap. 41).<br />
Ripren<strong>di</strong>amo il <strong>di</strong>scorso dei recipienti.<br />
Ecco, negli Statuti <strong>di</strong> Pont (1457), i payrolios, in piemontese pairoel, in<br />
italiano paiolo, e i cacabos, cioè le pa<strong>del</strong>le; in quelli <strong>di</strong> Alice (1514, cap. 50) la<br />
situla, secchia, e la pignata (non necessita la traduzione): secchia e pignatta vi<br />
compaiono con una curiosa funzione.<br />
Volendo e<strong>vita</strong>re futuri pericoli, stabiliamo e or<strong>di</strong>niamo che <strong>nel</strong> tempo in<br />
cui soffia e regna sovrano il vento, nessuno osi portare fuoco [si intendono le<br />
braci] da una casa ad un’altra, a meno che lo porti in una secchia o in una<br />
pignatta ben coperta, cosicché non vi possa essere nessun pericolo <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o;<br />
chi lo porterà in altro modo, sarà multato <strong>di</strong> venticinque sol<strong>di</strong>. Se durante tale<br />
trasporto il fuoco sarà trascinato dal vento e incen<strong>di</strong>erà qualche casa, stalla,<br />
tetto o cascina <strong>di</strong> qualcuno, sarà punito con una multa <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci fiorini e più, per<br />
tutti i danni subiti dal proprietario <strong>del</strong>le cose bruciate.<br />
Ed ora la situla entra in funzione come attrezzo antincen<strong>di</strong>o.<br />
Statuti <strong>di</strong> Chivasso (1306, cap. 570).<br />
Stabilirono ed or<strong>di</strong>narono che se scoppierà un incen<strong>di</strong>o dentro o fuori il<br />
borgo <strong>di</strong> Chivasso, in una casa, un tetto o un pagliaio, ciascun capo <strong>di</strong> casa sia<br />
tenuto a portare o far portare una secchia d’acqua per spegnere l’incen<strong>di</strong>o,<br />
sotto pena <strong>di</strong> 20 sol<strong>di</strong> per ogni contravventore. E se qualche secchia si perderà<br />
a causa <strong>del</strong>l’incen<strong>di</strong>o, il clavario in carica [era il tesoriere <strong>del</strong>la città] sarà<br />
tenuto a rimborsare il proprietario <strong>del</strong>la secchia, e se qualcuno sarà trovato in<br />
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