05.06.2013 Views

Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Stabiliamo che se qualcuno conoscerà carnalmente una sua parente,<br />

consanguinea o cognata, madrina o figlioccia che ha condotto al sacro fonte,<br />

l’uomo che commetterà tale incesto pagherà venticinque ducati, e la donna<br />

venti; in più [stabiliamo che] non sia punito per tale incesto fino al giorno in<br />

cui sarà accusato o inquisito per quanto commesso. Se poi reitererà lo stesso<br />

<strong>del</strong>itto e lo commetterà <strong>di</strong> nuovo con quella o quello o con altra persona, allora<br />

sarà punito con quanto stabilisce il <strong>di</strong>ritto comune.<br />

Nei capitoli sin qui letti, abbiamo incontrato sovente la <strong>di</strong>citura”donna<br />

maritata” o simili. A meglio comprendere quale fosse a quell’epoca il contenuto<br />

<strong>di</strong> tali espressioni, ci aiuta un capitolo degli Statuti <strong>di</strong> Alice Castello (1514, cap.<br />

22).<br />

... Si intenderà per figlia sposata o maritata anche quella figlioa che sia<br />

stata promessa o che al presente abbia contratto matrimonio o anche, per il<br />

futuro, a parole, quantunque non sia stata ancora condotta alla casa <strong>del</strong> marito<br />

e quantunque il matrimonio non sia ancora stato consumato con un’unione<br />

carnale.<br />

tassazione.<br />

Se una donna si sposava fuori dal suo paese, era soggetta ad una<br />

Statuti <strong>di</strong> Canischio (1405, cap. 71).<br />

Stabilirono che qualunque sposa vada a prender marito fuori dal<br />

territorio <strong>di</strong> Canischio, sia tenuta, e il marito per lei, ed anche i congiunti più<br />

stretti siano obbligati, a pagare alla comunità <strong>di</strong> detto paese un soldo per ogni<br />

libbra <strong>del</strong>la dote <strong>del</strong>la sposa stessa. E i giovani che accompagneranno fin fuori<br />

dal territorio <strong>di</strong> Canischio dovranno ricevere dalla sposa tre buoni ambrogini.<br />

specifica che:<br />

La stessa cosa capitava anche a Favria (1472, cap.88), dove però si<br />

Il denaro raccolto verrà speso per comperare ceri e torce in onore <strong>di</strong> Dio<br />

e <strong>del</strong>la beata vergine Maria.<br />

A Caravino (1480, cap. 56) analoga tassa doveva pagare anche la<br />

donna che passava a seconde nozze.<br />

Anni più tar<strong>di</strong>, a Romano (1515, cap.6), si era ben più severi con le<br />

donne che andavano spose ad un “forense”, un forestiero. Esse perdevano, e<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!