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Pagine di vita nel Canavese del basso Medioevo - Uni3 Ivrea

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contravventore, se sarà denunciato, dovrà pagare do<strong>di</strong>ci denari per ogni<br />

giorno.<br />

Evidentemente, i comuni non amavano le bestie “forestiere”!<br />

A Lessolo, incaricati <strong>del</strong> comune, due volte l’anno, una prima ed una<br />

dopo la festa <strong>di</strong> san Giovanni, dovevano andare per le case ed or<strong>di</strong>nare ai<br />

proprietari <strong>di</strong> maiali <strong>di</strong> affidarli al porcaro. Gli inadempienti rischiavano una<br />

multa <strong>di</strong> cinque sol<strong>di</strong> al giorno.<br />

Anche a Favria (1472, cap. 80) vigeva l’obbligo <strong>di</strong> affidare i maiali ai<br />

porcari <strong>del</strong> comune, pagando per ogni scrofa, se sarà gravida, un “quartario” <strong>di</strong><br />

segale, e se non sarà gravida, una mina <strong>di</strong> segale, e per tre maialini, una mina<br />

<strong>di</strong> segale. (La mina equivaleva a litri 23,055)<br />

Il custode comunale degli asini (asinerius) e <strong>del</strong>le oche (ocarius), oltre<br />

che <strong>di</strong> altri animali, è nominato negli Statuti <strong>di</strong> Azeglio (sec. XV, cap. 61).<br />

Quando persone o animali arrecavano danni <strong>nel</strong>le campagne, coloro<br />

che più <strong>di</strong> ogni altro erano tenuti ad effettuare le prime indagini e a presentare<br />

subito denuncia alle autorità erano i campari, guar<strong>di</strong>e campestri incaricate<br />

proprio <strong>di</strong> sorvegliare che nei campi nei boschi nei prati negli orti non<br />

avvenissero fatti illeciti e denunciare subito alle autorità competenti le illegalità<br />

riscontrate. Ma anche un citta<strong>di</strong>no qualunque poteva presentare denuncia.<br />

La prassi è ben descritta in un capitolo, il 127°, degli Statuti <strong>di</strong><br />

Verolengo, <strong>del</strong> sec. XIII e XIV.<br />

Si stabilì che qualunque custode [<strong>nel</strong> titolo si legge...campariorum et<br />

custodum...] e altro accusatore sia tenuto e debba, in virtù [<strong>nel</strong> testo è scritto<br />

veritate] <strong>di</strong> un giuramento prestato, accusare in buona fede la persona o le<br />

persone, le bestie o le oche, che troverà o vedrà a rischio <strong>di</strong> danneggiare o<br />

mentre commettono un danno o fanno un’azione contraria ai capitoli degli<br />

Statuti, <strong>nel</strong> territorio [<strong>del</strong> paese] o altrove, dovunque abbiano posse<strong>di</strong>menti gli<br />

uomini <strong>di</strong> Verolengo, ....... e ciascun accusatore sia tenuto ad in<strong>di</strong>care, in ogni<br />

atto <strong>di</strong> accusa, perché possa essere utilizzato dai consoli <strong>di</strong> competenza, il<br />

nome <strong>del</strong>l’accusatore e <strong>del</strong>l’accusato o <strong>del</strong> danneggiatore, e il luogo e il danno<br />

arrecato, e il luogo <strong>del</strong>la contrada <strong>di</strong> quel posto, se lo conoscerà. Se poi<br />

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