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Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS

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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />

USO DELL’ANTIBIOTICO AL CAMBIO PERIODICO DEL CATETERE URINARIO<br />

Delle sei linee guida di riferimento, tre non prendono neanche in considerazione, fra gli interventi<br />

da valutare, l’antibiotico al cambio periodico del catetere (Scottish Intercollegiate Guidelines<br />

Network, 2006; Tenke et al., 2008; Gould et al., 2010). Nelle altre tre linee guida questa pratica<br />

<strong>vie</strong>ne esplicitamente citata fra le cose da non fare (Geerlings et al., 2006, National Collaborating<br />

Centre for Nursing and Supportive Care, 2003; Hooton et al., 2010). La profilassi al cambio<br />

periodico del catetere non solo non riduce le IVU ma causa anche l’aumento di resistenze dei germi<br />

urinari agli antibiotici comunemente utilizzati. Nel 2008 anche le linee guida sulla prevenzione<br />

dell’endocardite batterica hanno modificato le precedenti indicazioni e non raccomandano più la<br />

profilassi nei pazienti con valvulopatia o con protesi della valvola cardiaca in assenza di IVU<br />

sintomatica (Nishimura et al., 2008).<br />

L’uso dell’antibiotico al cambio periodico del catetere non riduce le IVU e aumenta il rischio di<br />

colonizzazione da germi resistenti, e pertanto non deve essere utilizzato.<br />

PROFILASSI ANTIBIOTICA PERIODICA O CRONICA<br />

Tre revisioni sistematiche riprese nelle linee guida di riferimento (Morton et al., 2002; Vickrey et al.,<br />

1999; Niël-Weise, van den Broek, 2005a) indicano che la profilassi antibiotica periodica o cronica<br />

nei portatori di catetere non è indicata dal momento che non è efficace nel ridurre gli episodi<br />

di IVU. In particolare la più recente revisione Cochrane identifica tre studi di ridotte dimensioni,<br />

in totale 94 pazienti arruolati, 71 con catetere intermittente e 23 con catetere a permanenza. Due<br />

studi erano condotti su una popolazione pediatrica (Johnson et al., 1994; Schlager et al., 1998)<br />

e uno su un gruppo di anziani in residenza protetta (Rutschmann, Zwahlen, 1995): a causa <strong>delle</strong><br />

diverse caratteristiche degli studi la metanalisi dei risultati non è stata possibile. Lo studio, relativo<br />

a 23 pazienti in residenza protetta, dimostra una riduzione <strong>delle</strong> IVU sintomatiche nel gruppo in<br />

profilassi mentre gli altri due indicano una non efficacia. Una <strong>delle</strong> metanalisi identificate riferisce<br />

inoltre che la profilassi antibiotica, oltre a non ridurre gli episodi di IVU si associa anche a un<br />

incremento di due volte del livello di antibiotico resistenza (Morton et al., 2002). La terza <strong>delle</strong><br />

metanalisi citate dalle linee guida (Vickrey et al., 1999) è stata ritirata dall’agenzia che l’ha<br />

prodotta, essendo datata.<br />

La profilassi antibiotica periodica o cronica nei portatori di catetere non riduce le IVU e aumenta<br />

il rischio di colonizzazione da germi resistenti e pertanto non deve essere utilizzata.<br />

SCREENING E TRATTAMENTO DELLA BATTERIURIA ASINTOMATICA<br />

I portatori di catetere non vanno sottoposti a screening della batteriuria asintomatica (Hooton<br />

et al., 2010) (vedi Quesito 5). In caso di riscontro occasionale di batteriuria, in assenza di sintomi,<br />

la terapia antibiotica non va fatta (Hooton et al., 2010).<br />

Dossier 190<br />

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