Infezioni delle vie urinarie nell'adulto - SNLG-ISS
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<strong>Infezioni</strong> <strong>delle</strong> <strong>vie</strong> <strong>urinarie</strong> nell’adulto. Linea guida regionale<br />
di IVU. I cateteri ricoperti di lega d’argento al contrario si associano a una riduzione di batteriuria<br />
asintomatica sia a una settimana che oltre la settimana di osservazione (RR 0,54, IC 95% da 0.43 a<br />
0.67 a una settimana e RR 0,64, IC 95% da 0.51 a 0.80 oltre la settimana). Gli autori concludono<br />
dicendo che dai dati attualmente disponibili, provenienti in larga parte da studi con limiti<br />
metodologici (mancanza di controllo, campione di piccole dimensioni, esiti studiati non rilevanti dal<br />
punto di vista clinico), si può concludere che i cateteri ricoperti di lega d’argento potrebbero<br />
associarsi a minore rischio di batteriuria asintomatica, ma prima di raccomandarne l’uso sarebbe<br />
necessaria un’attenta valutazione economica (Schumm, Lam, 2008).<br />
A questo si può aggiungere un ulteriore richiamo alla cautela dal momento che la metanalisi degli<br />
studi dimostra una riduzione dell’incidenza di batteriuria asintomatica, ma non dimostra una<br />
riduzione degli episodi di IVU sintomatici. La linea guida europea si sofferma sull’utilizzo di cateteri<br />
rivestiti di eparina o fosforilcolina, che potrebbero ridurre le incrostazioni, ma non dimostrano<br />
vantaggi in termini di riduzione <strong>delle</strong> infezioni <strong>urinarie</strong> nel lungo periodo (Tenke et al,. 2008).<br />
La scelta del tipo e materiale di catetere deve tenere conto dell’esperienza dell’operatore, <strong>delle</strong><br />
caratteristiche del paziente e della durata prevista del cateterismo. I cateteri impregnati di<br />
antisettico, eparina, fosforilcolina non riducono l’incidenza di infezioni e non devono quindi essere<br />
usati. I dati relativi ai cateteri rivestiti d’argento sono troppo deboli per poterne raccomandare l’uso.<br />
TIPO DI SACCA<br />
La corretta gestione dei cateteri a permanenza prevede due possibilità:<br />
la connessione a una sacca per la raccolta <strong>delle</strong> urine (sistema chiuso). La sacca può essere<br />
fissata al letto, in caso di pazienti immobilizzati, o alla gamba, in pazienti deambulanti;<br />
l’utilizzo di una valvola unidirezionale posta verso l’estremità distale del catetere che permette<br />
lo svuotamento periodico della vescica. Questo sistema è da preferire nei pazienti non allettati<br />
e autonomi dal momento che evita l’ingombro della sacca.<br />
Altre forme di gestione del catetere sono scorrette e devono essere evitate per l’elevato rischio di<br />
infezioni (catetere a circuito aperto, gestito tramite l’apertura e chiusura del tappo del catetere).<br />
L’utilizzo di un sistema chiuso per la raccolta <strong>delle</strong> urine ha notevolmente ridotto il rischio<br />
di infezione (da 97% con il sistema aperto a 8-15% con il sistema chiuso). Il sistema non deve mai<br />
essere aperto visto che questo aumenta i rischi di contaminazione dello stesso. La sacca dovrebbe<br />
essere posizionata sotto il livello della vescica, per evitare il reflusso di urina, e non dovrebbe<br />
essere a contatto con il pavimento. La sacca va svuotata periodicamente. Ogni interruzione del<br />
circuito aumenta il rischio di infezioni, quindi la sacca non dovrebbe essere sostituita a meno che<br />
ciò non risulti indicato (per esempio se la sacca è maleodorante o danneggiata). Ogni intervento<br />
sulla sacca (svuotamento, prelievo di urine) deve essere ridotto al minimo, per ridurre il rischio di<br />
infezione (National Collaborating Centre for Nursing and Supportive Care, 2003; Gould et al., 2010;<br />
Hooton et al., 2010). Per evitare il reflusso di urina dalla sacca, nel momento in cui <strong>vie</strong>ne<br />
mobilizzato il paziente si deve chiudere la clamp posta sul catetere a monte della sacca.<br />
Non devono essere utilizzati cateteri con circuito aperto.<br />
Nei pazienti allettati in cui si utilizza la sacca con il circuito chiuso, devono essere seguite le<br />
indicazioni per evitare reflussi di urina in vescica (svuotamento periodico della sacca, chiusura della<br />
clamp qualora la sacca venga mobilizzata) e per evitare l’interruzione del circuito.<br />
Nei pazienti mobilizzati e autonomi è preferibile l’utilizzo del catetere con valvola unidirezionale.<br />
Dossier 190<br />
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